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Sterlina spinta dai dati sul PMI. Eur-Gbp -0,5%


La sterlina scatta in avanti nei confronti dell'euro, sulla scia dei dati positivi riguardo al settore manifatturiero. Ieri il pound aveva perso terreno contro la valuta unica, che era stata trascinata dalle schiarite sul fronte politico italiano. La nascita del governo Conte infatti ha dato un po' di ottimismo agli operatori europei, e rassicurato i mercati sulla stabilità dell'economia italiana. Nel frattempo però in Spagna il premier Rajoy è stato sfiduciato, ed il socialista Sanchez è diventato nuovo primo ministro e probabilmente si andrà a nuove elezioni in autunno. A zavorrare l'euro - come si può vedere sui grafici della migliore piattaforma per trading online - però oggi ci sono soprattutto i dati economici. Il rallentamento del PMI manifatturiero della zona euro a maggio, insieme all'imposizione statunitense di dazi doganali contro le esportazioni di metalli dall'UE hanno messo un po' di pressione sulla valuta unica. Quest'ultimo evento infatti rischia di innescare una guerra commerciale costosa. Peraltro ci sono ulteriori rischi di un calo dell'Euro la prossima settimana, quando i dati sul PIL potrebbero evidenziare un calo nel primo trimestre del 2018.

I dati che hanno spinto la sterlina

Come detto, questa mattina sono stati resi noti i dati di produzione britannici. Il PMI di maggio ha mostrato un aumento che ha positivamente sorpreso gli analisti che invece si aspettavano un rallentamento. In Gran Bretagna infatti l'indice dell'attività manifatturiera, che misura il sentiment dei direttori di acquisto delle principali aziende del paese, si è attestato a maggio a 54,4 punti rispetto ai 53,9 punti di aprile. Il consensus era per un calo a 53,5 punti. Va ricordato che la soglia dei 50 punti fa da spartiacque tra momento di contrazione e momento di crescita. La coppia Eur-Gpb è in calo di circa lo 0,40% a quota 0.8758. Occhio alla possibile formazione di pattern candele giapponesi (figure) sul grafico daily. Va anche detto che i dati odierni, benché positivi, rivelano un rallentamento delle nuove attività e che la pressione inflazionistica inizia a rialzare la testa. Assieme ad altri indicatori di rendimento, questi dati daranno alla Banca d'Inghilterra più spunti di riflessione riguardo al possibile aumento dei tassi in futuro. Chiaramente sopra ogni cosa c'è però l'incertezza riguardo alle future relazioni con l'UE, poiché i negoziati sulla Brexit non viaggiano ancora verso una direzione sicura.