Crisi del 1998, torna lo spettro secondo Merrill Lynch

Nessun rischio attuale, ma un piccolo allarme sì. Questo sostengono gli analisti Bank of America Merrill Lynch riguardo al contesto attuale. Secondo loro alcuni aspetti ricordano la crisi del 1998, quando il più grande fondo speculativo al mondo (LTCM) crollò diventando addirittura oggetto di aiuti da parte della Federal Reserve per evitare conseguenze gravissime sull’intero sistema.

Secondo gli analisti di Merril Lynch alcuni aspetti ricordano quel preciso momento storico. Oggi come allora la curva dei rendimenti USA è appiattita, cioè del differenziale di rendimento tra il titolo di stato USA a 2 anni e quello a 10 anni. Inoltre come allora esiste una forte correzione dei mercati emergenti, nonché una sovra-performance dei levered quant funds.

I dati e le analogie con la crisi del 1998

crisi del 1998 ltcmPer sostenere questa tesi, gli analisti BAML mettono in evidenza anche ulteriori dati che rafforzano le analogie con la crisi del 1998. Quelli relativi ai flussi degli investitori internazionali. Alla fine del secondo trimestre molti di loro hanno aggiustato le allocazioni di portafoglio, ruotandoli a favore di quegli asset più sicuri come i titoli di stato o la liquidità. Questo processo è scaturito dalla politica monetaria più rigida da parte della Federal Reserve, dall’aumento dei prezzi dell’energia, dalle tensioni geopolitiche e dalle crescenti politiche protezionistiche in tutto il mondo. Soltanto nell’ultima settimana di giugno gli investitori hanno ritirato quasi 30 miliardi di dollari dai fondi azionari globali. Il maggior deflusso di capitale è stato registrato dai fondi azionari statunitensi (-24,2 miliardi di dollari, il terzo più grande deflusso di sempre).

Di contro, è cresciuta in modo molto sostenuto l’impiego in partecipazioni in titoli di stato, al punto che tale esposizione è salita al massimo degli ultimi 10 anni. Un altro fenomeno da evidenziare è la fuga dalle azioni e dalle obbligazioni dei mercati emergenti, registrati per la decima settimana consecutiva. Gli investitori si sono invece tuffati sulle obbligazioni municipali (400 milioni), e titoli di stato protetti dall’inflazione (900 milioni).

L’asset allocation complessiva resta comunque ancora orientata al rischio, con la liquidità ai livelli minimi (9,9%) e le quote azionarie al 61,1% che si avvicinano al massimo del 62,5%.

Crisi del 1998, torna lo spettro secondo Merrill Lynchultima modifica: 2018-07-27T10:32:07+02:00da nonsparei

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