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Moneta unica in lieve ribasso, ma occhio alla questione Brexit


A poche ore dalla decisione su Brexit, la moneta unica si muove in marginale ribasso dopo i dati sulla crescita tedesca, quelli sul commercio nella Eurozona e dopo i rapporti della BCE riguardo ai Non Perfoming Loans (che hanno acceso le tensioni con l'Italia). La coppia Eur-Usd rimane depressa nell'area dei minimi settimanali vicino a 1,1412. Gli occhi dei trader sono però puntati oggi sulla questione Brexit, visto che stasera ci sarà il voto parlamentare.

I driver della moneta unica

Riguardo ai dati macro, va evidenziato il report sul Pil tedesco. C'è stata una crescita dell’1,5% nel 2018, ma l'andamento conferma un certo rallentamento rispetto al passato e soprattutto la crescita è minore di quanto era previsto solo un anno fa (2%). Tuttavia la recessione tecnica nel terzo e quarto trimestre del 2018 sarebbe stata evitata per un soffio. Ricordiamo che settimana scorsa c'era stata un’inattesa flessione della produzione industriale, che aveva già indebolito la moneta unica (flebile, mica un effetto slippage forex trading) e ha evidenziato i timori di rallentamento economico. Ma i dati deboli non finiscono qui. Nella prima metà della giornata infatti è stato pubblicato un rapporto sul surplus del commercio estero della zona euro, che è stato di soli 19,0 miliardi di euro nel novembre dello scorso anno contro i 23,4 miliardi di euro di novembre 2017. Suggerimento: prima di fare operazioni sulle valute, studiate bene la lista broker forex regolamentati Consob.

BCE e dati USA

I trader guardano anche alla Banca centrale europea. L'Eurotower sta inviando ad ogni banca vigilata specifiche indicazioni sulle tempistiche entro cui coprire integralmente gli stock di crediti deteriorati. Peraltro la mossa della Bce arriva in un momento particolarmente delicato per il settore bancario italiano, già sotto pressione per il caso di Carige. Sotto un altro punto di vista, la coppia tra moneta unica e dollaro ha subito scarsa influenza dal rilascio dei dati USA, dove i prezzi dei produttori hanno sorpreso il rialzo a dicembre e l'indice NY Empire State è sceso a 3,9 per il mese corrente, ben al di sotto delle aspettative.