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Mercato immobiliare, la crescita lo riporta ai livelli del 2010


Arrivano buone notizie per il mercato immobiliare italiano, che secondo i dati diffusi da Istat ha accelerato ancora ed è tornato ai livelli del 2010.

I dati sul mercato immobiliare

Nel bollettino dal titolo “Mercato immobiliare: compravendite e mutui di fonte notarile”, l'istituto di statistica evidenzia che nell'ultimo trimestre del 2018 ci sono state 230.258 convenzioni notarili di compravendita e convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. Questo valore segna un incremento del 4,7% rispetto al trimestre precedente, mentre la crescita è stata del 7,6% a livello tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Questo aumento tendenziale è il più alto degli ultimi due anni. Il 93,9% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo e accessori (216.173), il 5,6% a uso economico (12.931) e lo 0,5% a uso speciale e multiproprietà (1.154).

Mercato abitativo ed economico

A livello compartimentale si è registrata una crescita sia del settore abitativo che di quello economico.  L’accelerazione della crescita del mercato immobiliare è stata trainata soprattutto dalle transazioni rilevate nel Nord del Paese. A livello congiunturale infatti la spinta del mercato immobiliare per il settore abitativo segna incrementi del 5,5% nel Nord-ovest, 4,7% Nord-est contro valori minori al Centro (4,4%), Sud (2,8%) e Isole (1,8%). Per quanto riguarda il settore economico, risultati imponenti ci sono stati nel Nord-ovest (22,1%), seguito da Isole (8,2%), Sud (6,7%), Centro (4,6%) e Nord-est (3,9%). A livello tendenziale invece, la crescita dell'abitativo interessa in modo diffuso tutto il territorio nazionale: Isole (+10,1%), Nord-est (+9,9%), Centro (+9,7%), Nord-ovest (+7,4%) e Sud (+2,8%). Anche l'incremento tendenziale del comparto economico registra variazioni positive in tutto il Paese: Nord-ovest (+5,7%), Nord-est (+5,1%), Centro (+4,8%), Sud (+2,8%) e Isole (+2,0%) – nelle città metropolitane (+5,8%) come nei piccoli centri (+3,8%).