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Mercati finanziari, che euforia dopo il disgelo USA-Cina


Sui mercati finanziari si è riacceso l'appetito al rischio, dopo i risultati del bilaterale tra Donald Trump e Xi Jinping a margine del G20 di Osaka. I segnali di disgelo tra le due superpotenze economiche mondiali, hanno regalato un bel po' di euforia agli operatori.

La tregua e la reazione dei mercati finanziari

Dal Giappone sono arrivate quelle risposte che molti speravano, e che Trump ha definito “eccellenti”. Gli USA e la Cina riprenderanno subito quei negoziati che si erano interrotti bruscamente a maggio. Intanto i risultati immediati sono il congelamento dei dazi aggiuntivi su 325 miliardi di dollari di importazioni da Pechino, ma anche la rimozione delle sanzioni contro il gigante della tecnologia Huawei. Oltre ai mercati finanziari, fanno così festa anche le imprese americane del settore hi-tech, che potranno riprendere a vendere i loro prodotti al gruppo di Shenzhen.

Appetito al rischio

L'euforia ha spinto gli investitori verso quegli asset considerati più rischiosi, come si può vedere sulla lista broker forex regolamentati Consob. Le Borse hanno viaggiato con il segno più, mentre sul mercato valutario lo Yuan cinese ha messo il turbo, così come il Dollaro. Sono state trascinate al rialzo anche le valute emergenti, mentre hanno pagato il prezzo di questo clima le valute rifugio come yen e franco svizzero. Il cross USD-JPY è infatti salito a 108,43, il cross USD-CHF è salito a 0,9875. Forte ribasso per la coppia più importante del Forex, ovvero l'euro-dollaro. Il cambio infatti scivola dello 0,75% fin verso quota 1,128. Si sono moltiplicate le strategie forex 15 minuti breve termine che hanno puntato al ribasso della valuta unica.

Cambierà l'atteggiamento della FED?

Il biglietto verde ha ricevuto una forte spinta dalla convinzione che questa tregua tra Usa e Cina, possa modificare i piano della Federal Reserve riguardo il taglio del costo del denaro. Se prima era considerata cosa sicura, il venire meno di un fronte di preoccupazione forte come la tensione sino-americana, potrebbe adesso spingere la Fed a un atteggiamento meno accomodante. Tuttavia sembra eccessivo ritenere che possa esserci un cambio di rotta forte rispetto a quanto dichiarato pochi giorni fa.