Petrolio, l’ottimismo sulla trade war spinge il recupero dai minimi di un mese

Continua ad essere molto altalenante l’andamento del mercato del petrolio. L’impennata che fece seguito agli attacchi iraniani alla Saudi Aramco, è stata assorbita in brevissimo tempo a causa di una ripresa formidabile della produzione in Arabia Saudita, riportando l’attenzione degli operatori sul deterioramento delle condizioni dell’economia globale (e conseguente incidenza sulla domanda di petrolio).

I driver del mercato del petrolio

petrolioUn ruolo di primissimo piano ce l’ha la guerra commerciale tra Cina e USA. Il sentiment del mercato riguardo a una possibile tregua, viaggia sempre in bilico tra il cauto ottimismo e il pessimismo e influisce sull’umore dei mercati. A questi si aggiungono le preoccupazioni di una diatriba commerciale fra vecchio e nuovo continente, con gli americani pronti ad applicare i dazi autorizzati dalla WTO.

Nelle ultime ore, altri due evento hanno inciso sull’umore dei mercati sul lato dell’offerta. Il presidente turco Erdogan ha dichiarato che il suo esercito è pronto a lanciare un’operazione militare contro le milizie curde nel Nord della Siria. Gli USA, alleati dei curdi, si sono ufficialmente sfilati “da ridicole guerre senza fine, molte delle quali tribali” (per usare le parole d Trump). Inoltre, sempre sul lato dell’offerta, i disordini antigovernativi che hanno colpito l’Iraq (secondo maggior produttore OPEC) rischia di minacciare le esportazioni di greggio iracheno dai giacimenti di Bassora (3,43 milioni di barili al giorno).

Oro nero in rialzo dai minimi

Le quotazioni del greggio sono così andate in rialzo, sostenute anche dalla speranza di novità positive dai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’oro nero è risalito dai minimi degli ultimi due mesi. Il Wti del Texas avanza dello 0,8% a 53,2 dollari al barile mentre il Brent cresce dello 0,7% a 58,01 dollari e i segnali di trading gratis sicuri puntano adesso su un ulteriore apprezzamento. Tuttavia, malgrado il momento positivo, il Brent è ancora in calo di oltre il 20% rispetto al picco del 2019 di 75,60 dollari al barile segnato ad aprile.

Occhio all’atteso intervento del presidente della Fed Jerome Powell, che è nel calendario economico dei Consob broker autorizzati. Il capo della FED parlerà oggi dopo la cascata di dati economici deboli, in particolare manifatturieri, della settimana scorsa. Le sue dichiarazioni potrebbero dare un certo scossone ai mercati, anche quello petrolifero.

Petrolio, l’ottimismo sulla trade war spinge il recupero dai minimi di un meseultima modifica: 2019-10-08T09:57:50+02:00da nonsparei

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