Valute emergenti, il Rand guida la riscossa toccando i massimi di 3 settimane
Sulle tensioni commerciali è spirato un vento assolutamente positivo, e questo ha dato uno slancio alle attività più rischiose, come le valute emergenti. Ne ha beneficiato anche il Rand Sudafricano, che ha raggiunto il valore massimo delle ultime tre settimane contro il dollaro americano.
Il driver delle valute emergenti
Stati Uniti e Cina hanno vissuto due giorni di negoziati molto intensi, volti a ridurre le tensioni tra le due maggiori economie mondiali ed evitare la nuova ondata di dazi da 250 miliardi di dollari sui prodotti cinesi, in rampa di lancio per il prossimo 15 ottobre. Alla fine i negoziati hanno preso una piega inaspettatamente molto positiva. Al punto che lo stesso Trump ha twittato: “Grande giornata di negoziati con la Cina”. Il clima più disteso ha dato slancio ai mercati, dove gli investitori hanno abbandonato i rifugi sicuri per puntare sulle attività a maggiore rischio, come le valute emergenti.
Un’altra spinta è arrivata dall’improvvisa svolta della questione Brexit. Unione Europea e Gran Bretagna hanno concordato di tenere intensi colloqui nei prossimi giorni per garantire un accordo per l’uscita della Gran Bretagna dal blocco, che dovrà avvenire il 31 ottobre.
Rand in volo, ai massimi di 3 settimane
Non c’è quindi da stupirsi se i mercati hanno viaggiato con il piede pigiato sull’acceleratore. Il Rand si è apprezzato contro il dollaro, con il cambio USD-ZAR che è sceso fino a 14,7525, il livello più basso dal 20 settembre. Inoltre i il supertrend indicatore trading evidenzia un trend in rialzo forte. La valuta sudafricana ha guidato il rally di valute emergenti (con la sola eccezione della Lira turca, penalizzata dalla questione nel nord-est della Siria).
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La spinta interna
Va aggiunto che anche dal fronte interno è giunta una spinta al Rand. Infatti un pacchetto di riforme economiche ha ottenuto il via libera dal presidente Cyril Ramaphosa. Esso comprende la privatizzazione di società statali che non hanno uno scopo di sviluppo, la vendita delle centrali elettriche a carbone di Eskom, l’esclusione delle piccole e medie imprese da aderendo al salario minimo nazionale e una semplificazione della procedura di richiesta di permesso di lavoro e di visto per i lavoratori stranieri.