Il mercato dell'
ortofrutta italiana - il secondo maggiore produttore di frutta e verdura nell'Unione Europea - è
sotto pressione. I dati recenti dimostrano che c'è stata una
forte contrazione dell'export nel 2019, che si è accompagnato ad un altrettanto
preoccupante taglio degli acquisti sul fronte interno.
I calo nel mercato dell'ortofrutta italiana
A illustrare i numeri nei giorni scorsi è stata
Coldiretti, che ha evidenziato la riduzione del nostro export del 4% nell'anno scorso. Questo calo ha spinto l'appeal dei nostri prodotti
fino al minimo degli ultimi 5 anni. Quello che va rimarcato è il calo di alcune piazze forti per il mercato dell'ortofrutta italiana, come la
Germania - destinataria di 1/3 del nostro prodotto - dove si è registrato un
preoccupante crollo del 10%.
L'export che ha fatto i
maggiori passi indietro è quello delle pere. In questo caso il crollo è stato di circa il 30% rispetto all'anno precedente. Anche
le arance italiane sono state duramente colpite dal fenomeno (-29%). Male il bilancio anche per gli ortaggi, con cali dell'export tra il 6% e il 15%.
Concorrenza sleale
Preoccupa la
concorrenza sleale che subiamo dai prodotti provenienti da paesi extracomunitari. Stanno conquistando quote di mercato, inondando le nostre tavole con prodotti frutto anche dell'utilizzo improprio di
agenti chimici che da noi sono vietati da decenni, mettendo in pericolo l'ambiente e la salute.
Il calo dei consumi interno
Ma se il mercato dell'ortofrutta italiana fa i conti con un export in calo, non è che sul
fronte interno possa sentirsi al sicuro. Anzi, i dati dimostrano che
gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura. Nel 2019 i consumi di questi prodotti
sono diminuiti del 3% rispetto al 2018. Per la frutta il calo è stato più marcato, circa il 4%. Al danno economico si aggiunge poi quello nutrizionale, visto che a
consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all'obesità e alle malattie ad essa collegate.
Sono dunque
complicate le sfide per il nostro mercato dell'ortofrutta, il secondo maggiore della UE. A rischio infatti c'è un patrimonio di 1 milione di ettari che vale oltre il 25% della
produzione lorda vendibile agricola italiana.