Rimborsi e cancellazioni, per le agenzie di viaggio il danno da coronavirus è enorme

Se l’intero sistema economico sta subendo contraccolpi molto forti dall’economia di coronavirus, il settore dei viaggi e del turismo è quello in assoluto più esposto. Il blocco degli spostamenti, in parte forzato ma in larghissima parte volontario, ha creato un grosso danno immediato, ma ne provoca un altro anche a medio termine legato ai rimborsi e alle cancellazioni.

Il problema dei rimborsi

Anche se al momento non è possibile fare una stima precisa delle perdite, non ci vuole chissà che per comprendere il durissimo contraccolpo. Il numero delle cancellazioni sale infatti ogni giorno in modo pesante, così come cresce il numero di richieste di rimborsi. I due problemi si legano. Un esempio è il caso delle gite scolastiche, che muove un business da 316 milioni. Il Governo le ha vietate fino a metà marzo, e quindi le scuole hanno diritto di chiedere il rimborso delle quote già versate. Il problema è: chi paga?

Un danno enorme

Le scuole si rivolgono alle agenzie di viaggi per ottenere il rimborso e queste ultime sono obbligate a restituire i soldi alle famiglie. Ma ottenere a loro volta il denaro dalle compagnie aeree straniere – a partire da Ryanair – non è facile perché molte si stanno rifiutando, giustificandosi col fatto che hanno sede all’estero e dunque appartengono a legislazioni diverse. In pratica le agenzie di viaggio sono finite nel mezzo, e vengono schiacciate dal problema. Ci sono infatti delle società che sono esposte per centinaia di migliaia di euro, fino a 1 milione. E chiaramente rischiano seriamente di collassare. Ma il discorso fatto per le gite può essere copiancollato per ogni manifestazione, ogni convegno, ogni vacanza. Tutte con alte percentuali di cancellazioni e richieste di rimborsi.

I problemi a medio lungo termine

E questo non è che solo uno dei problemi che si trova ad affrontare il settore, visto che al danno attuale si aggiunge quello delle mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020, che a questo punto dell’anno di solito sono già a buon punto, ma che adesso è bloccato.