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Prezzi del gas naturale ancora sotto pressione a causa del surplus di offerta


Tra i settori colpiti dall'emergenza Covid c'è anche quello del gas naturale. La produzione è infatti crollata a causa delle misure di lockdown per combattere la pandemia, ma al tempo stesso è precipitata anche la domanda. Le restrizioni si sono tradotte in una pesante contrazione dell'intera attività, e quindi in un crollo dei prezzi dell’energia.

Surplus di Gas naturale e prezzi

I futures sul gas naturale hanno chiuso la scorsa settimana a una distanza impressionante dal massimo di $ 1,880. Il calo della produzione dovuta ala Covid è probabile che avrà un effetto più rialzista sui prezzi dei contratti differiti o futures del prossimo inverno. Nel frattempo, l'attuale distruzione della domanda ha contribuito ad aumentare il divario con l'offerta (surplus) nelle ultime due settimane. Sotto questo punto di vista, neppure il clima può fornire un aumento della domanda di gas. Questo è ciò che ha pesato sui prezzi.

I dati di mercato

La scorsa settimana, il gas naturale di luglio si è attestato a $ 1,833, in calo di $ 0,244 o -11,75%. Insomma non c'è traccia di candela hanging man trading, che potrebbe far sperare in una inversione. Lo slancio negativo verso la chiusura di venerdì indica che i venditori hanno ancora il controllo e probabilmente mostreranno la loro forza all'inizio di questa settimana facendo un nuovo minimo per l'anno.

Le scorte e la minaccia Qatar

Secondo i tecnici della US Energy Information Administration (EIA), nel 2020 e nel 2021 la produzione e la domanda di natural gas degli Stati Uniti continueranno a calare. Nel dettaglio, la produzione di gas scenderà ad una media di 89,84 BCFd nel 2020 ed a 84,89 BCFd nel 2021. Sarebbe il primo declino annuale dal 2016 ad oggi. Anche i consumi caleranno, secondo l'EIA a 81,69 BCFd nel 2020 ed a 79,17 BCFd nel 2021. Sarebbe il primo calo annuale dei consumi dal 2017. Nel frattempo c'è chi ipotizza scenari disastrosi. La domanda sempre più debole ed una capacità di stoccaggio esigua, potrebbero spingere il Qatar - maggior esportatore mondiale di Liquified Natural Gas (LNG) - a battere lo stesso sentiero battuto dall'Arabia Saudita nel mercato petrolifero. Ovvero innescare una guerra dei prezzi. Ben presto quindi potremmo vedere delle figure di continuazione del trend trading sui nostri grafici dedicati a questa commodity.