Business e Covid, la corsa al vaccino farà ricca l’azienda che la vince

Il coronavirus non è soltanto un dramma sanitario globale, ma è anche un ricco business. Molte aziende “involontariamente” hanno fatto affari d’oro con lo scoppio della pandemia (si pensi al boom dei siti di e-commerce). Altre invece sperano di farne la propria gallina dalle uova d’oro. Il riferimento è alle aziende farmaceutiche che stanno cercando di trovare un vaccino contro il temibile virus, e quelle che cercano una cura.

Il business del vaccino

E’ fuori di dubbio che l’azienda che riuscirà per prima a tagliare il traguardo, si aggiudicherà una montagna di denaro. Ma questo è business, e forse è anche giusto così visto il grosso problema che ci leverà di torno. Bisognerà dirgli grazie a staccare gli assegni (lo faranno i governi). Anche perché lo sviluppo di un vaccino non è un processo economico. Anzi, è dispendioso e in ottica di business pure rischioso, visto che non c’è certezza del risultato.

Una marea di candidati

Vista l’alta posta in palio, sono numerose le aziende farmaceutiche che stanno tentando di sviluppare un vaccino e una cura. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), alla fine di luglio 2020 c’erano 26 vaccini candidati alla sperimentazione sugli esseri umani. Di questi ce ne sono 6 che sono arrivati alla “fase tre”, ossia lo stadio finale di sperimentazione. E’ l’ultima e sicuramente la più difficile fase da superare, perché prevede test su vasta scala con decine di migliaia di persone e ci si concentra sull’efficacia del vaccino più che sulla sicurezza. Altre 6 stanno un gradino più indietro, alla “fase due”. Gli altri ancora più indietro. Fuori dalla “porta” c’è un plotone di candidati, ben 139, che si trovano nello stadio preclinico dei test.

Per cavalcare il business nel momento in cui si potrà arrivare alla commercializzazione, tutte queste aziende hanno già programmato collaborazioni per garantire la capacità produttiva necessaria alla preparazione di ingenti quantità di prodotto.