Gli effetti della pandemia si sono riversati in misura pesante anche sul
consumo di prodotti petroliferi. Il fatto è che le
misure di lockdown varate dai governi nel corso dei mesi, hanno causato un blocco degli spostamenti. E quindi la
richiesta di carburante è scivolata verso il basso.
Il calo di domanda dei prodotti petroliferi
A rilevare i dati sul consumo è l'
UNEM, ossia l'unione delle compagnie petrolifere italiane, basandosi sui
dati forniti dal ministero dello sviluppo Economico. Emerge che nel nostro Paese, il 2020 ha segnato un
calo del 17,1% della richiesta di prodotti petroliferi. Se nel 2019 era stata pari a 60,1 milioni di tonnellate, nel 2020 non ha raggiunto neppure i 50. Per assistere ad un crollo così forte e repentino,
occorre risalire agli anni della seconda guerra mondiale.
Il crollo maggiore si avuto nel
segmento benzina, arrivando al -21,2%. In questo segmento ci sono automobili, motocicli e ciclomotori del settore privato, molto coinvolti dalle limitazioni sanitarie. Del resto anche le
immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato una riduzione del 27,9% nel 2020.
E' andata un poco meglio nel
segmento gasolio, che viene usato anche dai veicoli per il trasporto delle merci (meno toccati dalle quarantene sanitarie del 2020). Ha evidenziato
una flessione del 16,6%.
Complessivamente, riguardo ai prodotti petroliferi necessari per l'
autotrazione, c'è stato un calo del 17,7% rispetto al 2019.
Trasporto aereo paralizzato
Anche il
carburante per il trasporto aereo è stato assai penalizzato dai lockdown. Infatti il blocco dei voli che ha caratterizzato diversi mesi della crisi pandemica, ha fatto crollare la domanda di cherosene. In totale la
riduzione è stata pari al 63,5%. Da segnalare che sono in un sotto-segmento s'è avuta una crescita di domanda di carburante: i voli militari (sono cresciuti del 44,6%).