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Crediti, lo Stato riesce a incassare soltanto il 5% di quelli che vanta


Se è vero che lo Stato italiano è un pagatore poco puntuale, è altrettanto vero che i crediti che esso vanta vengono recuperati solo in piccola parte. Secondo un recente calcolo, su 170 miliardi di crediti vantati in un anno, lo Stato alla fine riesce a prenderne effettivamente soltanto 8. Poco meno del 5%.

Il problema della riscossione dei crediti

A fare i calcoli di questa inefficienza è stata la Corte dei Conti. Gli ultimi dati disponibili riguardano il 2019, quando appunto furono 169 miliardi e 885 milioni i crediti risultati in essere e che dovevano essere riscossi. Solo il 4,8% dei crediti da riscuotere del 2018 è stata incassata nel 2019. Parliamo di cifre enormi, dal momento che si tratta di un quinto della intera spesa pubblica annuale (che varca di poco i mille miliardi). La maggioranza di questi crediti viene dal passato, dagli anni precedenti. Circa 109 milioni. Crediti che già non si era riuscito a riscuotere negli anni addietro.

Perché si arriva a cifre così elevate

Va anche aggiunto che questi 170 miliardi in realtà non sono neppure la reale cifra da dover riscuotere. Infatti se si aggiunge il valore annuo di non pagamento di imposte, tributi, sanzioni, da parte dei cittadini, si arriva circa a 900 miliardi. E purtroppo è in aumento, visto che nel 2015 era 750 circa. Il problema alla base della riscossione dei crediti riguarda la natura degli stessi. In molti casi sono infatti diventati inesigibili per svariati motivi. Ad esempio perché sono vantati verso aziende ormai fallite, oppure verso contribuenti ormai deceduti, oppure verso soggetti che in realtà risultano nullatenenti (il caso più frequente). Insomma in molti casi è una sfida persa in partenza.

Le polemiche sul condono

Peraltro la crisi da Covid, che ha provocato e provocherà ancora moltissimi fallimenti, è destinata a peggiorare il problema. Anche sulla base di questi dati, il condono delle cartelle esattoriali fino a 5 anni datate 2000-2010 ha scatenato molte polemiche. Perché è stato visto come una dichiarazione di resa da parte dello Stato, di fronte alla difficoltà di riscuotere i suoi crediti.