L'industria del
risparmio gestito segna nuove tappe di crescita. Nel primo trimestre del 2021, infatti, c'è stato un
incremento della raccolta netta pari a 30 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2020, l'aumento è di 15,5 miliardi.
A fornire i dati è come sempre Assogestioni, ossia l'associazione italiana che dal 1984 riunisce le società di gestione del risparmio.
I numeri del risparmio gestito in Italia
Per quanto riguarda i numeri del risparmio gestito,
il patrimonio complessivo ha toccato un nuovo livello record a 2.469 miliardi di euro. Questa cifra è equamente divisa tra
gestioni collettive (1.242 miliardi) e gestioni di portafoglio (1.227 miliardi).
Le asset class
Riguardo alla categoria di fondi, nel primo trimestre
hanno brillato soprattutto i fondi aperti (+18,6 miliardi di euro), e in particolare quelli di lungo termine azionari, che rappresentano il 36,1%, seguiti poi dall’obbligazionario al 29,6%.
Bene anche i fondi bilanciati (+4,3 miliardi, il 13,4% del totale) e quelli obbligazionari (+2,8 miliardi).
Segno opposto invece per
i fondi flessibili, che sono il 16,9% del totale ed evidenziano una raccolta in calo per 2,7 miliardi di euro.
Tra le gestioni di portafoglio, molti bene i prodotti assicurativi (+3 miliardi), mentre le gestioni di portafoglio retail si posizionano a 2,5 miliardi.
La maggiore attenzione alla sostenibilità
L'aspetto da rimarcare è la sempre
maggiore attenzione agli investimenti sostenibili nel risparmio gestito.
Infatti sono ben
276 i miliardi (il 25,9% del totale di patrimonio dei fondi aperti) che considerano le variabili ambientali e sociali.
Il peso crescente e già significativo degli investimenti sostenibili sul totale mostra come gli investitori italiani siano pronti a contribuire con i propri risparmi alla sfida della transizione ecologica.
A tal proposito ricordiamo il nuovo regolamento europeo
Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr), che è entrato in vigore lo scorso 10 marzo.