L'impatto del
Covid sulle tasche dei lavoratori è stato pesante, anche
nei primi 5 mesi del 2021. Secondo un calcolo della Uil-Servizio Lavoro, Coesione e Territorio (in base ai dati forniti dall'istituto di previdenza Nazionale), sono stati
circa 3185 euro netti in media per ognuno di loro.
I dati sulle retribuzioni del lavoratori
Sono tanti, se si pensa che
la retribuzione lorda annua nel settore primato è di 20.980 euro. Riguardo all'impatto che questa crisi ha avuto sulle singole retribuzioni dei lavoratori, c'è stato un
calo medio del 19%. Questo decremento è suddiviso tra perdite sullo stipendio e mancati ratei di
tredicesima e quattordicesima.
Questo impatto deriva dalle
ore di cassa integrazione complessiva da gennaio a maggio. Sono state
circa 1,4 miliardi di ore, che si sono tradotte in un fardello pesante per i dipendenti italiani. I lavoratori hanno così visto andare
in fumo, sempre complessivamente, circa 2,3 miliardi di euro (al netto dell'Irpef nazionale e delle addizionali regionali e comunali).
Le perdite di retribuzione per Regione
A livello geografico,
il maggiore impatto lo hanno subito i lavoratori della Lombardia. Per loro infatti la perdita netta in termini di stipendio è stata
pari al 22,2% del totale nazionale. In termini numerici, sono circa 500 milioni di euro.
Al secondo posto di questa poco invidiabile classifica c'è la regione
Lazio. Qui i lavoratori cassaintegrati hanno lasciato circa 299 milioni di euro netti.
Poi c'è il Veneto, che chiude il podio con 205 milioni di euro netti. Qualcosa si simile lo perdono i lavoratori della Campania, che hanno subito una perdita di retribuzione di circa 189 milioni di euro netti.
La pressione dei sindacati
Sulla base di questi numeri, si comprende perché
molte associazioni sindacali fanno pressione sul governo affinché riveda i metodi di calcolo degli ammortizzatori sociali.
In particolare, si chiede che i tetti massimi del sussidio delle integrazioni salariali e la loro rivalutazione, dovrebbero essere calcolai non soltanto al
tasso di inflazione annua, ma pure agli aumenti contrattuali.