Una delle maggiori
preoccupazioni delle banche riguarda la possibile
crescita delle sofferenze, una volta che saranno finite le moratorie a fine dicembre.
L'ABI, associazione delle banche, conferma in parte questi timori stimando effettivamente
un incremento il prossimo anno. Tuttavia, in quello attuale e dal 2023,
le sofferenze sono e saranno in calo.
Sofferenze e banche
Infatti ciò che emerge dal
rapporto mensile dell'associazione bancaria, è che la qualità del credito si conferma molto elevata.
A settembre le
sofferenze nette sono scese a 15,5 miliardi di euro. Ad agosto erano 16,6 miliardi, mentre a settembre 2020 erano addirittura e ai 24,3 (-36,4%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette di 88 miliardi, raggiunto a novembre 2015 la riduzione è di 73,4 miliardi (pari a -82,6%).
Scende anche il
rapporto sofferenze nette su impieghi totali che è pari allo 0,90% dall'1,40% di settembre 2020 da, dall'1,77% di settembre 2019 e dal 4,89% del novembre 2015.
Misure efficaci
Secondo l'ABI il
rischio connesso all'attività delle nostre banche è molto contenuto, anche per merito degli stessi istituti e delle misure adottate per combattere il pericolo di un aumento degli Npl che alcuni avevano paventato nei mesi scorsi, come ad esempio
Moody's.
Prestiti, è boom
Sempre nello stesso bollettino dell'ABI, viene evidenziato come
i prestiti al settore privato stiano continuando a crescere.
In base ai dati pubblicati dalla
Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie, emerge che
a ottobre c'è stato un boom di prestiti. Sono aumentati nel complesso del 1,7% rispetto a un anno fa. Quelli alle imprese hanno registrato un aumento dello 0,7% su base annua e quelli alle famiglie del 3,6%.
Merito soprattutto dei
tassi di interesse su minimi storici. Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,18% (era al 6,18% prima della crisi), mentre quello praticato alle imprese si attesta all’1,18%e quello sui mutui all’1,43%.