Costi per l’energia: l’Italia pagherà 90 milioni nel 2022, un record

Il feroce incremento dei prezzi dell’energia comporterà gravi effetti per l’Italia. La fattura energetica del Paese, ossia i costi che sosterrà nel complesso per avere energia, nel 2022 toccherà livelli record a 90 miliardi di euro. Rispetto allo scorso anno, l’incremento è del 93% (stima di Unem).
Ed è quasi il doppio anche rispetto ai picchi del 2011-2012.

Gas, quanto ci costi

L’impennata è dovuta in primo luogo all’aumento dei prezzi del gas, i cui costi saranno 40,8 miliardi quest’anno, rispetto ai 19,3 miliardi pagati nel 2021.
Il gas naturale è diventato prima fonte energetica in Italia dal 2016, e dallo scorso mese di settembre è anche diventata quella che comporta maggiori costi per il Paese, superando la fattura per il petrolio, che era storicamente la componente più rilevante del nostro costo energia.

I consumi totali di energia in Italia dovrebbero aumentare nel 2022 in maniera inferiore all’1%, stima Unem sottolineando tuttavia che “nella seconda parte dell’anno potrebbe perdere slancio per una serie di cause legate al probabile rallentamento dell’economia e all’alta inflazione, a prescindere dall’elasticità ai prezzi“.

Le cause della crisi energetica

La prima causa di questo shock dei prezzi energetici è la guerra in Ucraina, che ha colpito principalmente l’Europa e molto meno anche gli Stati Uniti. Ma bisogna evidenziare che i costi del gas naturale erano in rialzo in Europa già a fine 2021, dunque ben prima della crisi Russia-Ucraina. Erano infatti aumentati di oltre il 400% rispetto a dicembre 2019, come effetto della ripresa economica post-Covid.

La vera colpa è dell’Europa, che ha ignorato costantemente il problema della sicurezza e della dipendenza energetica. Ha viaggiato per decenni con i paraocchi, alimentando una situazione strutturale molto pericolosa. E oggi i costi che dobbiamo sostenere dimostra quanto sia stato un atteggiamento scriteriato.
L’Europa non è stata in grado di garantirsi approvvigionamenti sicuri e competitivi, ma soprattutto diversificati.