Negli ultimi due mesi
il numero di imprese sul territorio italiano è cresciuto di 32 mila unità. Lo evidenzia l'analisi dei dati contenuti nel Registro delle imprese delle
Camere di Commercio.
I dati sul numero di imprese
A questo dato si giunge sottraendo il numero delle
cessazioni, pari a poco più di 50 mila imprese, al numero delle
nuove iscrizioni presso il registro,
pari a più di 82 mila.
Il numero di
cessazioni di impresa sta progressivamente crescendo, confermando i segnali in tal senso che già c'erano stati nel 2021. Il numero di
nuove imprese invece sta accusando una flessione, tanto che si tratta del secondo peggior risultato del decennio. Era comunque prevedibile un
calo fisiologico, dopo il forte rimbalzo avvenuto nel 2021 sulla scia della ripresa post pandemica.
La evoluzione geografica
A livello geografico,
l'incremento più robusto del numero di nuove imprese
spetta al Mezzogiorno. Il Sud del paese infatti vanta un
saldo positivo che supera le 11 mila unità. Sono invece 8400 in più le imprese del Nord-Ovest. Al Centro invece il saldo si ferma a 6500 unità, mentre il fanalino di coda è il Nord-Est, che non raggiunge neppure le 6000 nuove imprese.
Se consideriamo i dati delle
singole regioni, il saldo netto migliore spetta alla Lombardia che praticamente da sola eguaglia l'intero Nord-Est. Seguono sul podio Lazio (+4.226) e Campania (+2.825).
Rispetto alla media nazionale sono 8 le regioni che hanno un tasso di crescita leggermente superiore.
Il dato dei singoli settori economici
Con riferimento al
settore di attività delle imprese, va evidenziato il ruolo dominante delle
aziende di costruzioni che vantano un saldo netto di 8500 unità, per una crescita che supera ll’1,02%.
Il
rimbalzo del settore turistico ha dato beneficio alle attività di alloggio e ristorazione (+4.026 la variazione assoluta, +0,88% quella percentuale). Positive anche le attività professionali scientifiche e tecniche, che vantano peraltro anche l'incremento percentuale più elevato, pari al +1,59%.