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Tasso di interesse, il Brasile alza ancora il costo del denaro


Come si aspettavano gli analisti, il Banco Centrale del Brasile ha deciso di effettuare una nuova stretta di politica monetaria. Alla fine del meeting di agosto, il tasso di interesse è stato alzato di 50 punti base ed è passato dal 13,25% al 13,75%. Si tratta di un livello che non si vedeva da gennaio del 2017.

La decisione della BCB sul tasso di interesse

La decisione dei responsabili di politica monetaria brasiliana è stata presa all'unanimità. Si tratta del dodicesimo rialzo consecutivo da quando è iniziato il ciclo di inasprimento nel marzo del 2021. Da allora il tasso di interesse è stato alzato complessivamente dell'11,75%. Per giustificare questa mossa, i policy makers brasiliani hanno puntato il dito sull'inflazione e sull'ambiente esterno avverso, nonché sulle prospettive negative per la crescita globale. Suggerimento: prima di fare investimenti sul mercato valutario, è bene imparare cosa sono i pattern forex.

La corsa dell'inflazione

In particolar modo a preoccupare i policy makers brasiliani è l'inflazione, salita all'11,89% a giugno, segnando il decimo mese consecutivo di inflazione a due cifre e il secondo dato più alto dal 2003. L'obiettivo che deve essere perseguito dalla BCB è del 3,5%, con un intervallo di tolleranza di 1,5 punti percentuale su o giù. Secondo il comitato di politica monetaria, l'aspetto positivo è legato al mercato del lavoro che è più solido di quanto si prevedeva. Questo cauto ottimismo fa però i conti con fattori di rischio in entrambe le direzioni, per quanto riguarda gli scenari di inflazione. Anche per questo motivo la banca centrale ipotizza che potrebbe effettuare un'altra manovra restrittiva sui tassi di interesse nel mese di settembre.

La reazione del Real brasiliano

La decisione della Banca centrale sul tasso di interesse non ha mosso granché il Real Brasiliano. Il cambio USDBRL si trova verso quota 5,3, dopo essersi allontanato dai massimi di sei mesi, che erano stati toccati sulla fine di luglio a quota 5,5. Possiamo vederlo sui Consob broker autorizzati. Ma la pressione sulle valute emergenti rimane alta, a causa delle continue tensioni geopolitiche e delle prospettive economiche globali deboli.