Imprese della ristorazione, il caro energia rischia di provocare uno tsunami
L’aumento delle bollette potrebbe dare una spallata ancora più forte di quella della pandemia. E quelle imprese della ristorazione che erano riuscite a cavarsela dal terribile impatto dei lockdown, in un modo o nell’altro, potrebbero cadere per via delle tariffe energetiche.
Alcuni reputano la crisi attuale la peggiore dal Dopoguerra ad oggi. Neanche negli anni ’70 c’era questa situazione di difficoltà.
Il grave problema per le imprese della ristorazione
Il numero di imprese della ristorazione potrebbe venire decimato nei prossimi mesi, perché le chiusure che si prospettano sono tante (anche qualitativamente). Molte di più di quelle che provocò la pandemia.
Il fatto è che questa crisi energetica sta colpendo tutti senza distinzioni. Fa malissimo alle trattorie così come ai grandi ristoranti.
Ecco perché il settore è in allarme, e sta facendo di tutto perché si prenda una decisione a suo sostegno. Quelle bollette che vengono esibite in vetrina sono un grido d’allarme, una richiesta di aiuto. Perché così non si riesce ad andare avanti.
Nessuna soluzione in vista
Gli importi delle tariffe che devono pagare le imprese della ristorazione in certi casi sono quadruplicate. Purtroppo nessuna soluzione può fungere da escamotage oppure rivelarsi salvifica. Anche perché l’inflazione spinge in su i prezzi ed erode i guadagni.
Inoltre c’è anche un problema ulteriore: la crisi sarà per tutti, quindi i ristoranti dovranno fare i conti anche con un minor numero di clienti.
Poco consola il fatto che lo stesso problema è avvertito anche all’estero, dove forse il numero di chiusure sarà anche maggiore. Le imprese della ristorazione italiane infatti hanno un po’ resistito.
Il doloroso bivio
Molti si sentono davanti a un bivio: se non ci saranno interventi tali da riportare la gestione a costi ragionevoli, molti ritengono che non varrà la pena lavorare ancora.
Anche perché con l’inflazione che avanza, le buste paga per di dipendenti dovranno alzarsi. Se era difficile trovare personale dopo il Covid, adesso lo è ancora di più.
