Nel 2023 oltre la metà dei paesi dell'
Eurozona finirà in recessione. È questo il
parere degli analisti di Moody's, che hanno analizzato le prospettive dell'economia globale e di quella europea.
Prospettive economiche e recessione
In una nota diffusa dall'agenzia di rating newyorkese si legge che
a causa di diversi fattori, l'anno in corso sarà caratterizzato da una lieve recessione.
I fattori di cui si parla sono la
crisi energetica, le politiche di
tassi di interesse crescenti da parte delle banche centrali e la conseguente
frenata della crescita dell'economia globale.
Misure di sostegno non sufficienti
L'agenzia di rating sottolinea che
le misure di sostegno, che sono state prese per mitigare gli effetti della crisi,
non saranno in grado di eliminare tutte le conseguenze dei fattori suddetti.
Per questo motivo Moody's ritiene che
circa il 60% dei paesi europei finirà in recessione nel corso di quest'anno. Inoltre, relativamente all'Italia e la Germania, il prodotto interno lordo scenderà sotto i livelli pre-pandemia.
Pessimismo da Goldman Sachs e Davos
Anche
gli analisti di Goldman Sachs non manifestano grande ottimismo. Secondo loro,
la crescita del nostro paese sarà appena dello 0,5%, mentre la crescita globale arriverà al 2,8%. Negli Stati Uniti la crescita arriverà al 1,4%.
A questo quadro già abbastanza fosco si aggiunge anche il punto di vista degli
economisti riuniti a Davos, dove è in corso il
World Economic Forum. Tutti gli economisti intervistati
si aspettano una crescita debole o molto debole in Europa, ed il 91% nutre lo stesso giudizio per gli Usa. Giudizio diviso per la Cina, dove la scelta di abbandonare la policy Zero Covid darebbe una spinta alla crescita, ma con ripercussioni dall'impatto sanitario tutte da valutare.