Tanto analizzando i volumi quanto analizzando il valore,
l'export di champagne verso l'Italia ha vissuto un anno da primato. Le bollicine sono sempre più ricercate, al punto tale che il nostro paese si piazza ai primissimi posti nella classifica mondiale.
I numeri dell'export
Nel corso del 2022 l'export di champagne ha raggiunto un
totale di 10,6 di bottiglie verso il nostro paese, con un incremento del 11,5% rispetto all'anno precedente.
Il
giro d'affari è così salito a quasi 248 milioni di euro, segnando in questo caso una crescita del 19,1%.
Sono numeri importantissimi, che spingono l'Italia al
quarto mercato mondiale circa l'export in valore ed al
quinto posto per quanto riguarda i volumi.
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Le classifiche
Nella classifica dell'export a valore
in testa ci sono gli Stati Uniti con 497 milioni di euro (il giro d'affari supera complessivamente per tutti i mercati i 6,3 miliardi di euro) e 33,7 milioni di bottiglie (su un totale di 325,5 milioni di bottiglie spedite in tutto il mondo).
Seguono il Regno Unito con 549 milioni, il Giappone con 432 e poi l'Italia con 245 milioni. Noi precediamo Germania (245,1 milioni), Australia (188,3 milioni), Belgio (179,7) e Svizzera (145).
Identikit del consumatore
I consumatori
italiani si confermano grandi intenditori. Nel 2022 quasi un terzo delle bottiglie che grazie all'export sono giunte nel nostro paese sono state di
millesimati, cuve'e speciali e rosé, raggiungendo complessivamente il 31% delle importazioni a valore. Decisamente si tratta di performance migliori rispetto a quelle di grandi paesi come Regno Unito e Germania.
Gli italiani si distinguono inoltre, rispetto al resto del mondo, per la loro
predilezione verso le bottiglie di pregio. Lo dimostra la forte ripresa dell'export di questo tipo, dopo la battuta d'arresto legato alla crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid. Per molti consumatori di champagne italiani, il consumo fuori casa è diventato ormai un abitudine consolidata.