Continua l'
esodo delle società dal listino di Milano. A sottolineare i numeri di una fiume continuo di abbandoni è la Consob, la commissione di vigilanza del mercato azionario.
I numeri negativi record del nostro mercato azionario
Lo scorso anno è stato quello che ha fatto registrare il
maggior numero assoluto di addii alla quotazione in Borsa. Dal nostro mercato azionario sono infatti
andate via ben 15 società. Peraltro, tenuto conto che gli ingressi sono stati appena 6, anche il saldo complessivo è il peggiore (almeno) dal 2010.
Nella
relazione annuale pubblicata dalla Consob ci sono quindi
numeri che confermano la disaffezione delle nostre azienda verso la Borsa. Se nel 2010 il mercato azionario milanese poteva contare su 272 quotate domestiche, nel 2022 il numero è sceso a 220, segnando un calo del 19%.
In questo arco di tempo solo in due anni (2017 e 2018) il saldo tra entrate e uscite è stato positivo.
Va peraltro aggiunto che durante tutto questo lasso temporale, soltanto nel 2017 e nel 2018 è stato registrato un saldo positivo tra entrate e uscite.
Via quasi 30 miliardi di capitalizzazione
Gli abbandoni del mercato azionario
(delisting) hanno bruciato ben 28,7 miliardi di capitalizzazione sull'
Euronext Milan. Per capire quanto sia grande questa cifra, basta pensare che è quasi
tre volte l'ammontare dell'intera capitalizzazione di tutte le società di Euronext Growth, il segmento dedicato alle PMI (dove è vero che il numero di partecipanti è salito da 174 a 190, ma nel frattempo il controvalore degli scambi annuo è sceso da 4,5 a 2,9 miliardi).
La crisi e i rimedi
Secondo la Consob, il
contesto è peggiorato nell'ultimo anno, perché a causa dell'
instabilità globale generata dalla guerra, ben 20 imprese che avevano deciso di quotarsi in Borsa hanno rinviato o addirittura rinunciato a farlo.
Per questo motivo
nell'estate 2022, la stessa
Commissione ha varato una serie di iniziative regolamentari finalizzate a semplificare l'iter per poter accedere al mercato azionario. Ma per vederne gli effetti bisognerà aspettare ancora.