Continua la
diffusione dei pagamenti digitali, che anche
nell'ultimo anno sono cresciuti notevolmente e fanno intravedere sempre più da vicino il sorpasso sull'utilizzo del denaro contante.
I dati sui pagamenti digitali
La situazione è stata fotografata da
Confesercenti sulla base dei dati provenienti da dati Polimi, Istat, Banca d’Italia e CER. Emerge che
nel 2022 la moneta elettronica sia stata utilizzata per ben 300 miliardi di controvalore. Si tratta di un
incremento del 20% rispetto all'anno precedente, e del 50% rispetto al 2020.
In questo biennio la
spinta all'utilizzo dei sistemi di pagamenti digitali è
arrivata dalla pandemia, che ha però ha soltanto accelerato un trend crescente già in corso. Tant'è che dopo la fine della crisi sanitaria, non c'è stata più marcia indietro da parte dei consumatori.
Il sorpasso
Secondo una proiezione,
nel 2025 potrebbe esserci il sorpasso dei pagamenti digitali
rispetto a quelli in contanti. Infatti se avanzassero con lo stesso ritmo degli ultimi due anni, i pagamenti digitali dovrebbero raggiungere i 529 miliardi già nel 2025. In questo modo si concretizzerebbe il sorpasso sui pagamenti in contanti che, nello stesso periodo, diminuirebbero dagli attuali 769 miliardi a 387 miliardi.
I sistemi più utilizzati
Per quanto riguarda le singole forme di pagamenti digitali,
il POS rimane quello di gran lunga più utilizzato. C'è stata peraltro una ulteriore accelerazione propiziata dalla diffusione dei nuovi Pos
per i pagamenti contactless, quindi ancora più rapidi. Ciò ha stimolato la propensione dei consumatori all’uso della moneta elettronica
Commissioni nota dolente
Se la strada del sorpasso ai danni del contante è ormai spianata, va detto che
il sistema dei pagamenti digitali non fa tutti contenti. Gli esercenti da tempo lamentano il fatto che una parte dei loro guadagni finisce in commissioni, che nel complesso costano loro oltre 5 miliardi all’anno.
Rimane quindi essenziale ridurre
gli oneri per accettare la moneta elettronica, soprattutto per i piccoli esercenti.