Mancano ormai pochi giorni alle
elezioni generali in Argentina, che sono previste per il prossimo fine settimana.
Le decisioni degli elettori rimangono abbastanza imprevedibili, ma saranno sicuramente
orientate dalla crisi economica del paese e
dalla inarrestabile corsa dell'inflazione.
La drammatica corsa dell'inflazione
Gli ultimi
dati sui prezzi al consumo sono stati
peggiori delle previsioni, perché a settembre l'ufficio nazionale di statistica ha reso noto che
l'inflazione è salita al 12,7% su base mensile e addirittura al 138% su base annua.
Si tratta di un dato decisamente peggiore rispetto alle aspettative, anche perché significa che
salari e risparmi dei cittadini sono ulteriormente indeboliti. Addirittura gli ultimi report dicono che
2 persone su 5 nel paese sudamericano
vivono al di sotto della soglia di povertà.
La mossa della banca centrale
Per contrastare la corsa dell'inflazione,
la Banca Centrale Argentina pochi giorni fa ha effettuato una nuova stretta monetaria. Il
tasso di interesse è stato portato dal 118%, al 133%, perché il forte timore è che l'inflazione continuerà ancora a crescere giungendo fino a superare il 180% entro fine anno.
Va anche aggiunto che il cambiamento del tasso da parte della banca centrale,
inizialmente doveva essere portato al 145%, ma “
a seguito di una fuga di notizie” è stata cambiata idea proprio all'ultimo minuto.
Il peso arranca
L'impatto dell'inflazione è stato ulteriormente aggravato dall'
andamento claudicante del Peso argentino. La valuta sudamericana ha perso quasi il 18% da metà agosto, ed ha superato la barriera psicologica di mille rispetto al dollaro USD.
Annotazione: anche su alcune valute sudamericane è possibile negoziare opzione vanilla put o call sulle coppie di valute.
Milei favorito
In questo scenario critico è difficile interpretare le mosse degli elettori, anche se
il grande favorito è il libertario radicale Javier Milei, che ha vinto le primarie di agosto in maniera sorprendente. La sua elezione sarebbe una vera e propria svolta, visto che sta cercando di chiudere la Banca Centrale ed imprimere una forte "dollarizzazione" all'economia Argentina, anche perché ritiene che il peso non serva più nemmeno come escremento. Tenuto conto delle
correlazioni forex e valute correlate al Peso in quell'area geografica, sarebbe davvero una svolta molto importante per l'intero Sud America.