La prospettiva di
tagli ai tassi di interesse rimane sul tavolo, ma
la FED continua a non sbilanciarsi su quando effettuerà la prima sforbiciata. Questo è emerso dal meeting di politica monetaria che si è svolto mercoledì, al termine del quale
la banca centrale americana ha confermato il tasso sui Fed Funds al 5,25%-5,50%.
Nel frattempo il FOMC ha annunciato il
rallentamento della velocità di riduzione del bilancio: da giugno la Fed imporrà un tetto di 25 miliardi di dollari al mese ai Treasury, dai 60 attuali.
L'ultima decisione sui tassi di interesse
Su quale sarebbe stata la decisione del Federal Open Market Committee non c'era alcun dubbio, mentre
l'interesse dei mercati (e sopratutto di chi adotta strategia
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era tutto rivolto alle dichiarazioni di accompagnamento da parte di Jerome Powell.
A differenza delle riunioni precedenti, il numero uno della FED
non ha menzionato l'intenzione di iniziare a tagliare i tassi "a un certo punto dell'anno", il che ridà slancio anche all'ipotesi che non ce ne saranno nel 2024. Tuttavia Powell ha ammesso che c'è maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%. Ma, ha aggiunto, ciò
potrebbe richiedere più tempo di quanto previsto in precedenza.
Inflazione e mercato del lavoro
La vera discriminante tra tagliare i tassi di interesse presto o rinviarli ancora è rappresentata dall'ipotesi di un'
inflazione più persistente e da un
mercato del lavoro ancora forte. Se questi fattori si verificassero, allora
la banca centrale potrebbe mantenere i tassi invariati più a lungo.
La reazione del mondo finanziario
Il mercato resta convinto che ci saranno dei
tagli dei tassi quest'anno, ma potrebbero essere meno dei tre previsti a marzo e complessivamente per un ammontare minore. Questo
si riflette sull'andamento del dollaro, che dopo i forti guadagni di ieri cede leggermente terreno (il Dollar Index a 105,5) ma
resta assai ondivago. Il cambio EURUSD, la coppia di
valute più scambiate, resta poco sopra 1,07.
Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni ha annullato il calo iniziale ed è salito al 4,65% mentre i mercati continuano a valutare le prospettive della politica monetaria della Federal Reserve.