Mercati, questa settimana Jackson Hole e i PMI sotto i riflettori
Nei prossimi giorni l’attenzione dei mercati sarà rivolta al simposio economico di Jackson Hole della Fed, che si terrà dal 22 al 24 agosto. Sono tuttavia attesi anche dati macro importanti come i PMI dell’Eurozona e del Regno Unito, che influenzeranno le aspettative della BCE e della BoE.
L’appuntamento più atteso dai mercati
L’evento clou, come detto, sarà Jackson Hole. I mercati vogliono conoscere le idee dei banchieri sui tagli della Fed. Dopo il panico innescato dal rapporto NFP di luglio più debole del previsto, le preoccupazioni riguardo al futuro dell’economia USA sono scemate. I dati in arrivo infatti non suggeriscono che l’economia statunitense sta andando così male, come inizialmente temuto.
Fino a pochi giorni fa i mercati prevedevano tagli dei tassi fino a 125 punti base entro la fine dell’anno, ma gli investitori hanno aumentato il loro percorso implicito e ora si aspettano che i tassi vengano abbassati di circa 100 punti base. Significa un taglio per ciascuna delle rimanenti riunioni per il 2024, compreso un taglio di 50 punti base. Questo ha già avuto implicazioni sull’andamento del dollaro, con l’Index vicino alla soglia di 102 (fonte Pocket Option nuovo link).
Dati macro da Europa e Regno Unito
A metà settimana saranno resi noti anche i PMI preliminari S&P Global dell’Eurozona e del Regno Unito. Ricordiamo che durante l’ultima riunione, la BCE ha espresso pessimismo riguardo alle prospettive di crescita dell’Eurozona, e per questo ha parlato di cautela nel percorso sui tassi.
Gli investitori scontano quasi interamente un’altra riduzione di 25 punti base a settembre, e una serie di PMI negativi potrebbero convalidare tale visione.
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Anche il Canada in focus
Altrove, l’inflazione canadese potrebbe sostenere il terzo taglio consecutivo della BoC. I dati sull’IPC canadese saranno pubblicati martedì, mentre le vendite al dettaglio nazionali venerdì. La BoC ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base in ciascuna delle ultime due decisioni, mantenendo la porta aperta per ulteriori azioni in futuro.
Tuttavia, attualmente, la valuta legata al petrolio sembra essere guidata principalmente dal rimbalzo dei prezzi del petrolio, che è il risultato delle preoccupazioni sull’offerta dovute alle crescenti tensioni in Medio Oriente, oltre all’attenuazione delle preoccupazioni sulla domanda con l’attenuarsi dei timori di recessione.