Vendite, il vino italiano brinda ad un semestre importante (ma non tutto va per il meglio)

L’ultima analisi pubblicata da Ismea riguardo all’andamento del settore vinicolo italiano offre degli spunti molto incoraggianti, specialmente per quanto riguarda l’andamento delle vendite all’estero. Tuttavia ci sono anche dei fattori di rischio da non sottovalutare.

Crescono export e vendite

industria alimentareComplessivamente, il primo semestre di quest’anno si è chiuso con un aumento delle vendite – rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – del 2,4% in volume che diventano del 3,2% se consideriamo le variazioni in valore. Sembrerebbero dati molto positivi, ma se si scava più in profondità dal report emergono delle realtà più complesse e sfumate, con alcuni segnali critici che non vanno sottovalutati.

Il re Prosecco

A recitare la parte del leone è stato ancora una volta il Prosecco italiano, che nel primo semestre ha registrato una crescita delle vendite del 7% in valore e del 13% in volume. Si conferma inoltre il suo ruolo da protagonista nell’export vinicolo italiano, visto che la domanda di questo spumante continua a crescere a ritmo notevole, perché ritenuto estremamente qualitativo, perché ho un prezzo molto competitivo e gode di un grande appeal sui mercati internazionali.

Vini in difficoltà

L’exploit del Prosecco maschera anche alcuni dati negativi che giungono da altri segmenti del mercato di vetro. Ad esempio, i vini sfusi e i bag-in-box hanno vissuto un semestre di contrazione delle esportazioni, rispettivamente del 6% e del 5%. Anche altre categorie di vini sono ben lontane dalle performance del Prosecco. Ad esempio, i vini comuni hanno subito un calo del 2,9% in volume, nonostante invece siano cresciuti del 3,9% di valore. I vini DOP hanno avuto invece una crescita modesta, inferiore al punto percentuale tanto in valore quanto in volume.

Sostenibilità a rischio

In generale poi, se escludiamo il contributo degli spumanti, il nostro export risulta pressoché stagnante. Il fatto che la crescita dell’export vicolo derivi soprattutto dall’andamento del Prosecco rappresenta un rischio per la sostenibilità della crescita a medio lungo termine. Infatti puntare soprattutto su un prodotto come driver principale delle nostre esportazioni, ci espone a vulnerabilità notevoli nel caso in cui la domanda cambiasse rotta improvvisamente per un cambio delle preferenze dei consumatori o altri tipi di fattori (si pensi al possibile impatto dei dazi sul vino europeo).

Vendite, il vino italiano brinda ad un semestre importante (ma non tutto va per il meglio)ultima modifica: 2024-09-23T01:17:52+02:00da nonsparei

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