Lavoro, i conti tra offerta e richiesta ancora non tornano

E ormai arcinoto che l’Italia vive un grave problema relativo all’occupazione. Soprattutto i giovani fanno molta fatica ad affacciarsi nel mondo del lavoro. Ma proprio per questo risulta ancora più paradossale il fatto che molte aziende, nonostante la crisi, lamentano di non riuscire a trovare addetti.

Il paradosso italiano sul lavoro

lavoratori-imprese-manifatturiereSecondo un report diffuso da Unioncamere/ Ministero del Lavoro, nel prossimo trimestre le imprese italiane hanno intenzione di assumere 1,37 milioni di lavoratori. Peraltro circa 380 mila di queste assunzioni sarebbero a tempo indeterminato. Si tratta di un dato che dovrebbe far felici tutti quanti, ma viene sporcato dal fatto che nella metà dei casi c’è il rischio concreto che le assunzioni non possano avvenire per la carenza di candidati o l’impreparazione degli stessi. In sostanza il lavoro ci sarebbe, ma mancano quelli che possono svolgerlo.

Le categorie professionali che più delle altre si faticano a trovare sono i dirigenti nel 68,2% dei casi e gli operai specializzati nel 66,9%.

Il saldo rischia di diventare negativo

Il fabbisogno occupazionale delle imprese pubbliche e private presenti in Italia nel prossimo quinquennio dovrebbe attestarsi attorno ai 3,6 milioni di occupati. Di questi, l’83% circa, pari a quasi 3 milioni di addetti, dovrebbe sostituire chi è destinato a uscire dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età. Ma per come siamo messi, non riusciremo a farlo.

Si tratta di un fenomeno che sta preoccupando notevolmente le imprese, che già da tempo hanno lanciato l’allarme. Con la popolazione che continua a invecchiare (in vent’anni abbiamo perso oltre 3 milioni di giovani), il problema della sostituzione dei lavoratori uscenti diventa sempre più pressante.

Un problema da risolvere in fretta

Il calo del numero dei giovani sul mercato del lavoro non è un fenomeno esclusivamente italiano, anzi è un trend che si manifesta in tutto il mondo o quasi. Ma nel nostro paese la situazione si è fatta davvero critica, perché se nel 2004 la fascia di età compresa tra 25 e 34 anni era composta da circa 8,5 milioni di persone, oggi sono soltanto 6,2 milioni. Si tratta di un tracollo del 25 per cento, uno dei più forti nell’intero continente europeo.
Con la popolazione che non si rinnova, cala di conseguenza anche la forza lavoro potenziale. La fascia di età Tra 35 e 49 anni, che nel 2014 contava oltre 14 milioni di individui, entro il 2040 potrebbe ascendere sotto i 10 milioni.

Lavoro, i conti tra offerta e richiesta ancora non tornanoultima modifica: 2025-01-21T21:55:41+01:00da nonsparei

Potrebbero interessarti anche...