Mercati finanziari euforici dopo l’accordo sui dazi tra Usa e Cina
Prima dello scorso weekend c’era molta speranza che i colloqui bilaterali tra Stati Uniti e Cina in Svizzera potessero portare dei progressi sul fronte dei dazi commerciali. L’esito finale è stato quello auspicato dai mercati finanziari, perché i rappresentanti delle due superpotenze sono riusciti a raggiungere un accordo sulle tariffe reciproche.
L’intesa che fa festeggiare i mercati finanziari
In un comunicato congiunto, Stati Uniti e Cina confermano che le tariffe reciproche verranno in larga parte sospese per 90 giorni. I dazi statunitensi contro Pechino scendono al 30%, mentre quelli cinesi contro Washington tornano al 10%. Peraltro i negoziati tra i due paesi proseguiranno e potrebbero esserci altri sviluppi importanti.
Nel frattempo però tanto basta per far festeggiare i mercati finanziari, che vedono allontanarsi lo spettro di una guerra commerciale che avrebbe potuto innescare una recessione globale.
Borse in alto, corre il dollaro
I listini azionari di tutto il mondo sono in rally: il FTSE MIB italiano, il DAX Ger 40 tedesco, i listini asiatici ed anche Wall Street. Ha messo il turbo anche il dollaro statunitense, che era stato fortemente penalizzato dalla guerra commerciale di Trump, perché si era creato una crisi di sfiducia nei confronti di tutti gli asset finanziari a stelle e strisce.
A spingere la valuta americana ci sono anche recenti dati macroeconomici che mostrano la resilienza dell’economia USA, nonché un approccio misurato sui tassi di interesse da parte della Federal reserve.
Oggi il biglietto verde guadagna su tutta la linea. Il Dollar Index torna su quota 101,5 come non accadeva da un mese, e forma un triangolo trading rialzista. Il cambio tra euro e biglietto verde scende verso uno e dieci su livelli più bassi dall’inizio di aprile. La valuta USA guadagna terreno nei confronti anche dello Yen giapponese, con il cambio USDJPY che sale a 7,21.
Fari accesi sull’inflazione
Adesso gli operatori dei mercati finanziari aspettano di ricevere buone notizie anche dal fronte macro, visto che nei prossimi giorni verranno pubblicati i dati sull’inflazione al consumo degli Stati Uniti e quelle sulle vendite al dettaglio e i prezzi alla produzione. Ciò fornirà una prima misura dell’impatto economico della disputa commerciale c’è stata finora.