Turismo, si preannuncia un’altra estate importante per l’Italia
Dopo la crescita registrata nel 2024, anche l’estate di quest’anno dovrebbe segnare un ulteriore rialzo di presenze per il nostro turismo. Lo stima una recente indagine condotta da Assoturismo Confesercenti sui portali delle principali Online Travel Agencies e su un campione di quasi 1500 strutture ricettive presenti sul territorio nazionale (sia di tipo alberghiero che extra alberghiero).
Le previsioni sul turismo
In base ai risultati di questa indagine, ci si attende un afflusso di circa 211 milioni di turisti nel periodo che va da giugno ad agosto. Ciò segna una crescita dell’1% rispetto all’estate del 2024. Anche se rimaniamo distanti dai ritmi di crescita che c’erano qualche anno fa, si tratta di un risultato importante per il turismo italiano, alla luce del contesto macroeconomico ed anche alla forte concorrenza rappresentata dalle destinazioni low cost.
Preferenza verso mare e montagna
Nell’estate del 2025 si confermerà ancora una volta la preferenza dei turisti verso le località marine e montane del nostro Paese. L’indagine evidenzia infatti per entrambe una crescita dell’1,1%. Leggermente inferiore sarà l’incremento di richiesta per le città d’arte (1%), mentre ad un ritmo più ridotto crescerà la domanda verso laghi e turismo rurale/ collinare (0,7%).
Per quanto riguarda l’andamento del turismo per zona geografica, la dinamica migliore riguarderà il Sud e le isole, dove l’incremento dei visitatori dovrebbe essere dell’1,4%. Molto bene anche il Nord-Ovest con un aumento dell’1,3% mentre il Nord-Est viaggerà ad un incremento del 1%. Il calo della domanda da parte dei turisti italiani penalizzerà invece il centro, +0,2%.
Forte afflusso degli stranieri
Quello che va sottolineato è il sempre maggiore appeal che il nostro Paese riscuote agli occhi dei turisti stranieri, la cui di cui è stata continua a crescere e interesserà tutte le aree geografiche del territorio. Anche in questo caso però il Mezzogiorno d’Italia registra il picco di preferenze (+3%). Inoltre la quota di turisti stranieri risulterà leggermente superiore a quella nazionale (51% contro 49%), confermando lo spostamento dell’asse del turismo verso i mercati internazionali.
