Tariffa shock sulla pasta italiana: gli USA danno un altro colpo al made in Italy

Il mese di gennaio 2026 potrebbe segnare una svolta particolarmente negativa per uno dei settori più importanti del made in Italy, quello della pasta. Gli Stati Uniti infatti hanno deciso di imporre una tariffa shock dopo aver accusato le aziende italiane di fare dumping.

L’accusa di dumping e la nuova tariffa

olio-alimenti-ciboOltre al 15% già in vigore, dall’inizio del prossimo anno potrebbe scattare una nuova tariffa del 91,74%. Che porterebbe così i dazi complessivi sulla pasta italiana quasi al 107%. In pratica raddoppiano il loro costo.

Questa nuova misura fortemente penalizzante scaturisce da un’indagine condotta dal dipartimento del Commercio americano, su impulso delle aziende concorrenti americane (petitioners). E’ dal 1996 che la pasta italiana è nel mirino delle autorità americane. In quell’anno venne messo un ordine antidumping per impedire alle aziende italiane di vendere la pasta a prezzi concorrenziali rispetto ai produttori americani.

Due fuori parametro, ma pagano tutte

La cosa particolare è che la verifica fatta dalle autorità americane riguarda 18 aziende, ma alla fine ne sono state selezionate soltanto due: Garofalo e La Molisana. A seguito di questa revisione – fatte in modo raffazzonata secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia – il dipartimento americano avrebbe determinato margini di dumping medi ponderati relativi al periodo dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024 superiori al 91%. Da qui la decisione di colpire duro il settore della pasta made in Italy con tariffe di quel livello percentuale. Ma tali tariffe si applicheranno, senza alcuna giustificazione, non solo alle due aziende in questione ma anche a tutte le altre. Tra queste ci sono marchi molto noti come Barilla, Sgambaro e Rummo.

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Un colpo duro al made in Italy

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha definito le probabili nuove tariffe per 107% come un colpo mortale al made in Italy, visto che penalizza un settore fondamentale per il nostro export. Le vendite della pasta italiana negli Stati Uniti lo scorso anno hanno raggiunto un valore di 671 milioni (né esportiamo di più solo verso la Germania). Con le nuove tariffe però questo mercato notevolmente strategico per le aziende italiane verrebbe pesantemente intaccato.

Tariffa shock sulla pasta italiana: gli USA danno un altro colpo al made in Italyultima modifica: 2025-10-06T08:55:23+02:00da nonsparei

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