Prezzo dell’oro, è nuovo record oltre i 4000 dollari per oncia
Dopo una lunga corsa cade anche un’altra soglia storica. Il prezzo dell’oro ha superato per la prima volta i 4mila dollari per oncia, dopo aver guadagnato oltre il 50% nel corso del 2025 (per adesso si tratta del maggior rialzo annuale dal 1979). Nel 2024 era già cresciuto del 27%, e del 13% nel 2023.
Le ragioni della corsa del prezzo dell’oro
Diversi fattori stanno sostenendo la corsa del prezzo dell’oro: le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed, gli acquisti delle banche centrali, l’aumento della domanda di ETF garantiti dall’oro, la domanda resiliente di beni rifugio e la debolezza generalizzata del dollaro.
Tuttavia l’ultimo impulso è arrivato dalla crisi politica in Francia, dove il premier Sébastien Lecornu e il suo governo si sono dimessi ieri poche ore dopo l’insediamento. Anche lo shutdown governativo statunitense – che dura da una settimana – acuisce il senso di incertezza degli investitori creando un terreno fertile alla marcia del prezzo dell’oro. Senza dimenticare l’aumento dei rendimenti giapponesi a causa delle preoccupazioni inflazionistiche.
In generale, sono le crescenti preoccupazioni fiscali in alcune delle principali economie mondiali ad aumentare la domanda del bene rifugio per eccellenza. Stati Uniti, Giappone ed Europa faticano a gestire e l’aumento del debito pubblico.
I tassi di interesse in calo
Un altro dei driver rialzisti è il contesto di riduzione dei tassi di interesse che si va profilando. Gli investitori scontano un taglio di 25 punti base alla riunione della Fed di questo mese, con un ulteriore taglio di 25 punti base previsto a dicembre.
Anche i dati che mostrano un aumento degli acquisti di oro da parte della Banca Popolare Cinese hanno sostenuto i prezzi del metallo prezioso. La banca centrale cinese ha aggiunto oro alle sue riserve a settembre per l’undicesimo mese consecutivo (fonte Pocket Option Italia).
Il rally potrebbe non finire qui
Tutto questo spinge il prezzo spot oltre i 4.000 dollari l’oncia, con rendimenti che superano quelli azionari di questo secolo. E dire che valeva poco più di 1.000 dollari l’oncia all’indomani della crisi finanziaria 2007 2009, e poco oltre 2.000 dollari durante la pandemia di Covid.
Il rally del metallo prezioso alimenta ancora di più l’interesse degli investitori. Secondo i dati del World Gold Council, gli afflussi negli ETF sull’oro a livello globale hanno raggiunto i 64 miliardi di dollari da inizio anno, con un record di 17,3 miliardi di dollari solo a settembre.
