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27. l'horror vacui che impediva al cartografo rinascimentale di lasciare incompiuta la propria rappresentazione del mondo dove cessavano le sue conoscenze ...


... l'horror vacui che impediva al cartografo rinascimentale di lasciare incompiuta la propria rappresentazione del mondo dove cessavano le sue conoscenze, la consapevolezza (sapientemente mascherata) della falsità (da nascondere accuratamente) di ogni rappresentazione antropocentrica del mondo ... Renato Nicolini, Presentazione, in Hic sunt leones. Geografia fantastica e viaggi straordinari, a cura di Omar Calabrese, Renato Giovannoli, Isabella Pizzini, Electa 1983, p. 8 (catalogo della mostra tenutasi a Roma) Perché rivisitiamo la geografia immaginaria delle prime rappresentazioni del mondo? E perché colleghiamo quella (ingenua?) ambizione alla totalità della geografia immaginaria della letteratura, alla pianta dell'Isola del Tesoro su cui Stevenson compose il romanzo quasi di getto e la cui ricostruzione (dopo lo smarrimento dell'originale in tipografia) lo impegnò per più di un anno? Ciò che ci spinge non è evidentemente più l'horror vacui che impediva al cartografo rinascimentale di lasciare incompiuta la propria rappresentazione del mondo dove cessavano le sue conoscenze, la consapevolezza (sapientemente mascherata) della falsità (da nascondere accuratamente) di ogni rappresentazione antropocentrica del mondo. Che la conoscenza non sia innata nell'uomo, che non sia l'uomo la ragione della conoscenza, lo abbiamo appreso dalla nascita -tagliente come una ghigliottina- della ragione borghese, dalla fredda coscienza della realtà della morte. Ci muove una ragione esattamente opposta a quella dei nostri antenati atteggiati sapientemente nel cerchio e nel quadrato dei trattati del Cesariano a misura del mondo (ma forse qualche continuità c'è, se è vero, come penso, che quei nostri antenati erano in maschera, e che, sotto la lucente compiutezza del Rinascimento, scorgiamo la fantastica incompiutezza di un Antirinascimento che è lo stesso periodo storico visto con occhi diversi): non la necessità di celare l'impossibilità della conoscenza totale oggettiva, ma il piacere della falsificazione. Dovrei forse dire l'etica della falsificazione. Robert Musil, in un brano dell'Uomo senza qualità che non ho né pazienza né tempo di ricercare, ci mette in guardia contro l'uso dell'aggettivo "vero". La "vera" conoscenza: quale assurdo! come è evidente il senso retorico, di falsa persuasione, di trucco consolatorio, di quell'aggettivo. Se è solo attraverso la soggettività che possiamo conoscere il mondo, i termini di "vero" e di "falso" perdono il loro significato tradizionale. Ciò che è "vero" è solo ciò che non è stato ancora falsificato, dunque ciò che è rimasto immobile, relitto di altre epoche, di altre morali. Contro il "vero" dobbiamo ammettere il possibile, la scienza -che è sempre ipotesi, da verificare o falsificare-, la realtà dell'immaginazione. Dunque non dobbiamo conformarci  all' "ideale" del vero: ma essere veri nel nostro comportamento, con tutta la soggettività, la problematicità e l'ipoteticità che gli sono connesse. Dobbiamo dunque ammettere -ultima conclusione nel nostro territorio della falsificazione, lì dove "sunt leones"- che sia questo l'unico viaggio possibile? https://www.youtube.com/watch?v=Tb7l1wRbR0M    

La Via Lattea, la nostra galassia, vista dal satellite Gaia (ESA/Gaia/DPAC) L’Agenzia Spaziale Europea ha diffuso la più dettagliata mappa mai realizzata della Via Lattea, la nostra galassia, con l’osservazione di oltre 1,7 miliardi di stelle. È stata realizzata dal satellite Gaia, dal 2013 in orbita a grande distanza dalla Terra. I dati saranno la base di molte delle prossime scoperte sulla formazione della galassia e su come si è evoluta nel corso di miliardi di anni. Dopo 22 mesi passati a raccogliere informazioni su ciò che abbiamo intorno, Gaia ha reso possibile la costruzione di una mappa tridimensionale di grandi porzioni della Via Lattea, che mostra anche come si muovono 1,3 miliardi di stelle, un risultato mai ottenuto prima con questi livelli di precisione.

Mappa del cielo alle alte energie, costruita utilizzando quattro anni di osservazioni del telescopio spaziale Fermi. I punti verdi indicano le posizioni dei 150 blazar usati nella ricerca sul fondo luminoso extragalattico pubblicata su <i>Science</i>. Cortesia: NASA / DOE / Fermi LAT Collaboration

https://ms.wikipedia.org/wiki/Mappa_mundi