C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita. È tutto in ordine dentro e attorno a lui. Per ogni cosa ha metodi e risposte. È lesto a indovinare il chi il come il dove e a quale scopo. Appone il timbro a verità assolute, getta i fatti superflui nel tritadocumenti, e le persone ignote dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve, non un attimo in più, perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita, lascia la postazione dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio - per fortuna mi passa.
Wisława Szymborska, Basta così, Adelphi 2012
è immenso il numero delle persone ferite-torturate-uccise-fatte scomparire dai "discorsi" ufficiali e accettati, completi, bene aggiustati, bene costruiti, logici, inappuntabili, colmi di ideali nobili ... è immenso, sia sul piano privato che su quello pubblico, politico, religioso ... valori che poi si sono dispersi nel tempo, superati da maggiori conoscenze e consapevolezze di persone dedite alle avventure dell'anima e del pensiero e di se stessi, ma valori che hanno fatto man bassa di vite, di sogni, di desideri e progetti ... la follia del mondo, le follie del mondo ... ma dove spesso anche ci si rintana, per paura per rabbia per dolore ... la follia del mondo che diventa luogo sicuro e di cui si diventa complici con tutti i "devo"/"non devo", espressioni di introiezioni dei caparbi discorsi ipnotici dei poteri di turno... il vero e il giusto e i devi e i non-devi spacciati come droghe che annientano le coscienze ... il vero e il giusto a cui aderire ... possiamo iniziare a chiamarli "i" veri, "i"giusti, con i plurali che loro competono per quanti se ne sono avvicendati sulla terra? quanti veri e giusti nella storia dell'umanità, di volta in volta veri, di volta in volta giusti; quante vite strappate da essi o aderite ad essi? sei donna-sei uomo, non devi/devi e questo è il giusto ... sei handicappato/, non devi/devi e questo è il giusto ... sei servo/a, sei negro/a, sei immigrato/a, sei di un altro partito, sei omosessuale, sei nobile, sei il re, sei prete, sei terrone/a, sei ebreo/a, sei bambino/a, sei (con totale identificazione di una parte con la persona, con un uso avventuroso-psico-socio-antropologico della sineddoche ) e "quindi" (una delle più fantascientifiche parole nella costruzione di "discorsi", ammettiamolo) devi/non devi quando obbedire, quando dissentire?