101. ah, che bellezza!

 

59787263_1022616657923886_6917372630701965312_n

beh, è bella l’isoletta-spiaggetta, l’abbiamo resa molto bella, pulita, tutta secondo il nostro criterio di bello: quello autoreferenziato, quello che noi consideriamo bello, quello basato sulla dicotomia bello/brutto e che per esistere come tale “deve” “necessariamente” essere sostenuto dal brutto;

con quanti bellissimi -secondo noi- gesti abbiamo reso bello il mare del nostro progredito cuore, ah sì, il nostro, il nostro

bello, lo abbiamo reso molto bello il mare con i nostri bellissimi gesti
bella, l’abbiamo resa molto bella la nostra spiaggetta con i nostri bellissimi gesti

noi sappiamo cosa è bello e cosa è brutto, quindi …

bello
noi lo consideriamo bello
per noi è molto bello quel mare
per noi è molto bella la nostra isoletta, beh, sì, è la nostra isoletta, cos’altro vuoi che sia, non vedi che è un’isoletta?
per noi è un rifugio, per noi è un ristoro
per noi è un’isoletta-spiaggetta, per noi è bella, noi l’abbiamo resa bella, l’abbiamo pulita, secondo noi abbiamo avuto cura della nostra bella isoletta

ah, che bellezza

b
e
l
l
o

sì, tutto quello che facciamo è bello, bellissimo, siamo bravissimi a far diventare bello quello che facciamo
(in maniera più semplice e diretta qualcuno direbbe “ce la cantiamo e ce la suoniamo”)

siamo bravi, guarda che bella spiaggetta, guarda che bel mare

images (1)

 

IMG_20190510_155011_leggero

 

 

101. ah, che bellezza!ultima modifica: 2019-05-12T01:08:17+02:00da mara.alunni

2 pensieri riguardo “101. ah, che bellezza!”

  1. I tuoi post sono sempre una miniera di spunti e riflessioni.
    Bello il sarcastico j’accuse che rivolgi a tanti noti meccanismi di asservimento e manipolazione verso una degradata idea del bello.
    L’enigma comunque rimane.
    Cos’è bello?
    Non sarò certo io, buon ultimo a dirimere una questione su cui da diversi millenni si scervellano fior di illustri pensatori. Dai presocratici a Kant, ma anche a tanti filosofi contemporanei. Nessuno ha ancora risolto né accantonato la domanda.
    Tante le teorie, molte davvero affascinanti, avanzate in merito. Da un certo gioco di proporzioni, all’affascinante numero aureo, dall’influsso inconscio dell’archetipo al più spiegabile inprinting, da certe suggestioni religiose all’approccio meccanico ed esperenziale (condizionamento sociale).
    Mi sembra evidente che, se lasciamo parlare la logica, non è ammissibile un concetto di bello (né, per pura simmetria di brutto), che esuli dal contesto quindi dal condizionamento.
    Molti fanno riferimento ad un bello oggettivo contrapposto a quello soggettivo. Ma per me è una fandonia. Già solo per il fatto che questo “bello oggettivo ” negli anni abbia subito infiniti stravolgimenti, di fatto ne fa decadere qualsiasi oggettività.
    Eppure…
    Eppure da tempo, ho la sensazione, illogica e irrazionale quanto vuoi, che il bello “oggettivo”, quello assoluto però, non quello prima descritto, esista davvero. È questo un concetto che non riesco a portare ben elaborato ad un grado di esplicabilità, però lo avverto. L’idea che ci possa essere qualcosa che sublimi il senso estetico dell’uomo di neanderthal tanto quanto quello di un broker di New York, mi sembra istintivamente una cosa sensata.
    Ma cosa?
    E come diceva Quelo: “la risposta è dentro di te. Solo che è sbagliata”.
    Un abbraccio Mara 😉

    1. Buongiorno. Io mi trovo allo stesso identico tuo punto di riflessione, e cioè che forse chissà potrebbe esistere un bello assoluto, e sarebbe anche consolante.Con in più la domanda centrata proprio sul termine “bello”, ancora prima di qualsiasi aggettivo che possa seguire, tipo oggettivo, soggettivo, assoluto, relativo … Il mio dubbio è ancor prima, e non me lo risolvono i metri di libri della mia libreria dedicati all’argomento, acquistati fin da adolescente, dopo la sbandata per Platone e il suo perfetto mondo delle Idee … veramente, da ancora prima … io ricordo che da piccola avevo timore-difficoltà-dubbio ogni volta che dovevo pronunciare i termini bello e/o brutto …
      So che da qualche parte c’è un “inganno”, lo so osservando come noi esseri umani stiamo mandando le cose. Troppe bocche si riempiono di insulse parole sul “bello”, troppi propongono il proprio bello.
      Se io guardo il cielo stellato, le albe, i tramonti, il grano che sembra danzare al lieve tocco di un venticello gentile, la bocca dell’amato i suoi capelli le sue mani, i volti degli esseri umani uno a uno ricchi di indicibile vita, se io sento, se io ascolto, e riesco a completamente dimenticare il “mio” “concetto” di bello -così fondato sulla dicotomia “bello/brutto” e con tutte le conseguenze del caso- e anche a scordare quegli altri di cui sono venuta a conoscenza, in che altro modo sentirei, ascolterei,vedrei, in quale altro modo concettualizzerei e poi direi ciò che vedo ascolto sento? Ecco, penso sia questa la strada per trovare quel qualcosa che tu definisci “bello assoluto”, ma visto da esseri umani che … sono passati per il Tao, per esempio? … che sanno dire “è”, semplicemente “è” di fronte a se stessi e a qualsiasi essere vivente, e sentire quell’ “è” nella sua inebriante completezza?
      Un abbraccio a te.

I commenti sono chiusi