235. ” Ma le distanze sono ponti / non possono dividere noi / che abbiamo raccolto la luce / dal pozzo degli occhi, abbiamo / visitato il tronco rotto della notte […] ogni sorriso che viene […] dalla riserva del bene […] e capirai che l’amore / era l’unica domanda buona, / l’unica risposta giusta.”

Voglio che tu sappia
che non sei qui per caso
e che capiterà sempre più spesso
di salutare le persone che ami
alla stazione, di non rivederle
per settimane o mesi …
Le vedrai cadere
nella voragine dei giorni
e ti verrà da piangere e maledire,
da spaccare le vetrine.
Ma le distanze sono ponti
non possono dividere noi
che abbiamo raccolto la luce
dal pozzo degli occhi, abbiamo
visitato il tronco rotto della notte.
Voglio che tu sappia
che non sei sola mai
e che  in ogni momento di vuoto
si muove una moltitudine
ed ogni sorriso che viene
– ricordatelo, mi raccomando –
dalla riserva segreta del bene.
Sappi che ci sarà da domandarsi
il senso del tutto, che alla fine
non ci sarà una vera fine
e capirai che l’amore
era l’unica domanda buona,
l’unica risposta giusta.

VALERIO GRUTT

 

Ogni tanto regalavo alla mia collega di stanza una poesia. “Senti, senti che bella” e gliela leggevo come dono mattutino. Alcune le piacevano particolarmente e le stampava, per poi attaccarle a una parete o a un armadio della stanza. La poesia di Mariangela Gualtieri “Sii dolce con me. Sii gentile.” la fece profondamente sua, come fossero parole che lei stessa si diceva a se stessa, e una volta mi ringraziò pubblicamente di avergliela fatta conoscere. Sì, la poesia, l’arte fa questo effetto, rende migliori, e lo spiega bene  Alessandro Bergonzoni quando dice che se veramente abbiamo compreso la Bellezza allora ‘diventiamo’ Bellezza: se abbiamo compreso – per esempio -il dipinto “Impression, soleil levant”, diventiamo quel quadro, o una statua del Canova e così via.  Insomma, diventando Bellezza, la incarniamo, e diventa impossibile continuare ad essere “cattivi”. (Questo “Incarnare” il Nuovo, il Bello, l’Etica, fra l’altro, spiega molto bene, secondo me, la possibilità della compresenza di Essere E Divenire).
Quando la mia collega è andata in pensione, ha  lasciato appesa solo la poesia di Valerio Grutt, quella che ho riportato in questo post.
Stamani l’ho chiamata per salutarla, e in finale di telefonata le ho dedicato la poesia di Mariangela Gualtieri e questa di Valerio Grutt. Questa gliel’ho proprio letta, dal foglio che lei ha stampato e lasciato come saluto.

Ma.
Ma la dedico anche a mio padre, che l’anno scorso di questi tempi ci lasciava velocemente ogni giorno di più, e che ogni  saluto -ciao, buongiorno, buonanotte, un bacino, un abbraccio, una carezza, come stai – sembrava davvero una caduta nella voragine dei giorni. Poi mio padre se ne è andato, lasciando un vuoto con cui mi confronto senza sconti e da cui poi ricevo quella  ‘riserva segreta del bene’ di cui parla Grutt. 
La morte di mio padre, nell’immediato, mi fece comprendere che è urgente amare: una cosa che già sapevo, ma che compresi in modo nuovo e potente, in modo più consapevole. L’unica domanda buona, l’unica risposta giusta è l’Amore. Certo, bisogna intendersi su questo stracitato amore: il comprendere e il comprendersi è il frutto di un Cammino, è l’esito di Passi Di Una Intera Vita, è l’effetto  dei Passaggi Di Consapevolezza che aprono Orizzonti Inaspettati con cui confrontarsi senza sconti. E perché ciò accada bisogna aver Raccolto La Luce Dal  Pozzo Degli Occhi, bisogna aver Visitato Il Tronco Rotto Della Notte, bisogna aver Conosciuto Quella Moltitudine Che Si Muove Nel Vuoto, bisogna essere Arrivati Fino Alla Riserva Segreta Del Bene.
I modi di questi Cammini sono Molto Silenziosi, quasi Segreti, sicuramente Tutelati rispetto al richiamo all’apparire e all’esposizione a cui spingono i tempi che viviamo.
I modi di questi cammini possono ridursi a una Domanda: “Cosa Farebbe L’Amore In Questo Momento? Cosa Farebbe L’Amore In Questa Occasione?”
E’ naturale che allora sorga dal cuore, dalla mente dalla pancia l’ulteriore Fondamentale Domanda ” Ma Che Cavolo E’ Questo Amore? Di Cosa Sto Parlando? ”
Ed è naturale -sarebbe naturale- Incamminarsi Per Rispondere A Queste Domande, Trovandosi ad ogni passo più Nudi, più Smarriti, più Apprendisti, più Artigiani, più Artisti, più Innamorati, più Amanti, più Esploratori: trovare, cioè, ad ogni passo la Nostra Unicità, la Nostra Voce, la Nostra Singolarità Che 
Aspetta Di Nascere, il Disegno Nuovo Che Noi Siamo, mai esistito prima, e che mai esisterà più dopo.

“non sei qui per caso”
“non sei sola mai”

sei un’isola, un continente, un giardino terrestre,
un mondo, un multiverso
che solo tu puoi scoprire
con la domanda buona
con la risposta giusta

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221IbnSaid

http://www.lundici.it/2017/08/imago-mundi-viaggio-fantastico-in-una-mappa-medievale/

https://terraincognita.earth/page/6/?cat=-1

 

235. ” Ma le distanze sono ponti / non possono dividere noi / che abbiamo raccolto la luce / dal pozzo degli occhi, abbiamo / visitato il tronco rotto della notte […] ogni sorriso che viene […] dalla riserva del bene […] e capirai che l’amore / era l’unica domanda buona, / l’unica risposta giusta.”ultima modifica: 2020-12-11T12:18:28+01:00da mara.alunni