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SALA1 OPERA DOMUS IL PASSO


Alessandra Di Francesco | Stefania Sabatino

In sala opere permanenti di Carlo Marchetti  "Memorie"2009 Tecnica Mista su legno box

"Pas de bourrée". È un passo bellissimo. Per fare un passo avanti bisogna farne due indietro. "In questo concetto c’è tutto il mio lavoro - spiega Alessandra di Francesco influenzata dal forte desiderio di rinnovamento che nella danza di Pina Bausch  di cui l'artista ha subito l'effetto, ha trovato testimone esemplare".  Il passo indietro dal punto di vista concreto significa che nel lavoro pittorico le forme non si impongono ma si armonizzano con le trame dello sfondo. Con i suoni naturali del vivere. E della ricerca. E pittoricamente,  studi figurativi in presenza di strati di memoria, ove l'occhio si posa malgrado noi e crea, livello dopo livello, una seconda generazione di immagini, oltre l'Autore. Opere ricomposte in una nuova sequenza di immagini, non collegate prima, con un nuovo significato simbolico. Arriva a tremare l'immaginario. Perché infine il corpo, non solo la testa, vulcanica, può essere un bellissimo posto per pensare. Quella che tenta di esserlo, malgrado gli eventi infausti collettivi, di proseguire come non ci fosse alcuna influenza. Trattenuto l’amaro sorridere. Poichè ognuno resta con il proprio inferno e si pacifica nella sua evasione. Tuttavia e  invece, Stefania Sabatino, nelle sue opere “inchioda” e zumma, i dettagli umani come eroi dei loro incontri. Una base da cui ripartire, e in cui però, l’elemento cerebrale sembra e ersta assente in attesa di nuova identità intellettuale. O forse perchè è molto più semplice vero non proferire una costruzione mentale, facilmente fallace e controvertibile, ma l’attimo che ci rende Dei, divini, archetipi di gesta leali.

Così a posto della testa, mani e corpi nell'incontro, in attesa di toccare. Dove avrò lasciato la testa.

 

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