Ho una particolare predilizione per Anna Onesti, come donna e artista capace di trasferire su carta segni di un alfabeto immaginario, fatto più di sigilli che simboli. Con questi timbra i suoi racconti pittorici sempre sul lievitare della grazia espressiva e della fermezza. Conservando lo stupore per ciò che di più etereo e lontano, ci abbraccia mentalmente.
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