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SALA DECIMA MUSA NUVOLE DI CARTA


    https://www.youtube.com/watch?v=Hzku0GnU30Y&feature=youtu.be  

“Gli aquiloni pensano / che la terra stia / attaccata ad un filo”.

Si è voluto inaugurare la Sala Decima Musa con il lavoro di Anna Onesti, una delle 14 artiste di Opera Domus (Sala6) nonché artista storica delle Scuderie Aldobrandini per l'Arte come testimonia la foto Scuderie 2008 in copertina per Tuscolanae. Il video presenta un montaggio realizzato con il volo di aquiloni in diversi cieli italiani, "Nuvole di carta" realizzati da Anna Onesti su diversi tipi di carta e tinture giapponesi, gli stessi aquiloni presentati alla mostra all'Istituto Giapponese di Cultura, Roma, 2009: “Scrivere il cielo, aquiloni di Toshiharu Umeya e Anna Onesti”.  Il video non è un prodotto filmico vero e proprio,  ma con il messaggio visivo  del volo così importante in un momento in cui la pasquetta tradizionale, lo stare all'aperto può essere solo immaginato. Arricchito dalla chiosa del critico d'Arte prof. Alberto Boatto e dal suo ritratto, nelle vesti stesse di aquilonista, nell'immagine seguente con Anna, gli aquiloni allestiti con la collaborazione di F. Di Pietro, altri aquilonisti, e fotografati da F.M.Fioravanti, prendono il volo.

"Il Casotto, l'opera concettualizzata da Daniela Zannetti, nello studio d'Artista di Giorgio Galli, indica invece quegli strati di memorie racchiuse nei contenitori del tempo, capaci di ri-evocare l'esperienza". Un'idea che la stessa Zannetti intende sviluppare in futuro.

Gianmaria Nerli direttore della rivista In Pensiero" nell'uscita n.7 scive così di Anna Onesti: "In Volo. Gli aquiloni di Anna Onesti, qui nelle foto di Fabio Massimo Fioravanti, oltre a essere raffinate sculture volanti ispirate alla tradizione giapponese sono una metafora immediata di come ci si pone di fronte allo scorrere del tempo.  Sostenuti da materiali leggerissimi, agili e insieme resistentissimi, gli aquiloni dipinti da Anna su vari specialissimi tipi di carte giapponesi, montate su strutture di Bambù realizzate da Fabrizio di Pietro, inseguono e si lasciano inseguire dal vento che li muove ingaggiando una sorta di lotta all'ultimo respiro, che non si decide mai dato che non esiste una scelta definitiva tra le due attitudini principali, assecondare il vento oppure resistergli".

Il commento di Alberto Boatto  per “Scrivere il cielo, aquiloni di Toshiharu Umeya e Anna Onesti”, Istituto Giapponese di Cultura, Roma, 2009:

"Oggi come oggi non sono in grado di scrivere degli aquiloni. Da lungo tempo non mi capita mai di vederli in alto sopra i prati e le spiagge confinanti con il cielo. E’ come se nell’aria non volassero più gli uccelli, né stormi di passeri né gabbiani solitari. Senza gli aquiloni, non è come se un ombra di lutto sia scesa ad oscurare il cielo? Le rare volte che sento pronunciare ancora la parola “aquilone”, lo è solo per definire in questo modo inconsueto la tramontana, il vento freddo che soffia dal nord.

Ma per mia consolazione mi informano che l’Oriente conserva tuttora il piacere di srotolare il filo e di levare in alto questo leggero giocattolo di carta e di bambù. E non sono mani unicamente di bambini a farlo. C’è un haiku che arriva a parificare il nostro pianeta con l’aquilone: “Gli aquiloni pensano / che la terra stia / attaccata ad un filo”. E oggi l’Oriente ci invia il grande maestro giapponese Toshiharu Umeya, onorato costruttore di tako, il cui ideogramma assomiglia a quello di kaze (il vento). Ma c’è pure un artista italiano, Anna Onesti, che scende dai vicini colli laziali e ci porta il drappello coloratissimo dei suoi aquiloni, vanitosi per via dello svolazzo della lunga coda. Quando li avrò ammirati negli spazi dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, esposti nel chiuso dei saloni, innalzati tra i cespugli del giardino e anche riflessi nel bacino del parco, potrò testimoniare dell’esistenza degli aquiloni". (Alberto Boatto)

Buona visione

  Anna Onesti – Nuvole di Carta 1) Seme giallo- aquilone rokkaku, tintura itajimezome, gouache e inchiostro su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 127X97, (2005) 2) Seme bianco- aquilone rokkaku, tintura itajimezome, gouache e inchiostro su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 127X97, (2005) 3) Fioritura- aquilone rokkaku, gouache e inchiostro su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 127X97, (2005) 4) L’alfabeto dei semi aquilone edo, gouache su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 117X70, (2005)La forza che spinge il fiore - aquilone edo, tintura shiborizome, gouache su carta orientale, stecche di bambù e fili di cotone, cm 120X73, (2005) 5) La forza che spinge il fiore - aquilone edo, tintura shiborizome, gouache su carta orientale, stecche di bambù e fili di cotone, cm 120X73, (2005) 6) La forza che spinge il fiore - aquilone edo, tintura shiborizome, gouache su carta orientale, stecche di bambù e fili di cotone, cm 120X73, (2005) 7) Frammenti di azzurro- aquilone edo, inchiostro su collage di carte washi dipinte, stecche di bambù e fili di cotone, cm 120X80, (2008) 9) Piccola Cosmogonia- aquilone edo, gouache su carta nepalese, stecche di bambù e fili di cotone, cm 85X55, (2009) 10) Piccola Cosmogonia - aquilone tosa, tintura itajimezome, gouache su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 60X60, (2010) 11) Piccolo Eroe - aquilone a losanga, gouache su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 123X110, (2005) 12) Piccolo Eroe - aquilone a losanga, gouache su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 123X110, (2005) 14) La forza che spinge il fiore 3 - aquilone edo, tintura itajimezome, gouache e inchiostro sumi su carta washi, stecche di bambù e fili di cotone, cm 150X105, (2009) 15) Semi - aquilone edo, gouache su carta nepalese, stecche di bambù e fili di cotone, cm 160X110, (2010) 16) L’alfabeto dei semi - aquilone hamamatsu, tintura shiborizome, gouache, inchiostro sumi su carte orientali, cm 150X140, (2009)