Questo governo deve fare una cosa normale: difendere gli interessi della propria Nazione. Abbiamo la necessità di rinverdire il nostro sistema agricolo, voltare pagina. Il vino, che è il primo alimento che nella storia ha allietato il genere umano, è un punto di partenza, un ancoraggio della nuova Italia. Attualmente stiamo seminando e abbiamo già ottenuto un buon risultato a Bruxelles evitando il blocco dei fondi promozione a sostegno di un mondo imprenditoriale che, nonostante la pandemia e le conseguenze della guerra in Ucraina, ha continuato a investire". In sintonia il presidente di Unione Italiana Vini Lamberto Frescobaldi: "il vino per arrivare in bottiglia ha una certa inerzia e quindi ha bisogno di stabilità del governo a garanzia di investimenti pluriennali e di infrastrutture importanti che ci possano aprire al mondo.
Nonostante le difficoltà dell'ultimo anno, dal confronto a Bruxelles alle vetrerie distrutte in Ucraina, le nostre aziende hanno guardato con serenità al 2022 mentre per il 2023 speriamo nel raffreddamento della corsa ai rincari delle materie prime, raffreddamento di cui stiamo cogliendo i primi segnali. Il vino fa parte della cultura millenaria italiana, ne ha forgiato e definito le colline e ancor più l'economia. Come Uiv ci apprestiamo a misurare la sostenibilità del nostro fare impresa, ma dalla viticoltura eroica alle esperienze più innovative, colma ancora il cuore fare il vino. E qui sotto il tetto dell'Uiv sono accolti tutti". Intanto su tutti i presentila benedizione del cappellano "per una ripresa che dia buon frutto, il seme è già stato gettato". .