Il settore è sempre più influenzato dalla performance delle bollicine, che in attesa della consueta prova di fine anno tra gennaio e settembre mettono a segno +9,2% in quantità e +22,7% in valore. Il vino tricolore vede i fermi appiattiti sui volumi dello scorso anno (-0,3%), con i rossi in particolare difficoltà (-2,6% contro +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme si posizionano sotto la media per quantità (-2%) e per valore (+9,6%). Quanto ai mercati la domanda dei fermi è stabile o in leggero calo in Germania e UK, mentre calanoo le quantità vendute negli Usa (-6%) e in Svizzera (-7%); tra le piazze in positivo Giappone (+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Meglio invece i trend dei top buyer per quanto riguarda gli sparkling, che vedono gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a +5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia (+25%) e Canada (+15%). Analizzando l'export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell'anno, il segmento Dop ha realizzato poco più della metà delle vendite (8,4 milioni di ettolitri), registrando +2,2% dei volumi per un totale di 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell'export enologico italiano. Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%). .
Vino: Uiv-Ismea, bene export in 9 mesi ma pesa inflazione
Il settore è sempre più influenzato dalla performance delle bollicine, che in attesa della consueta prova di fine anno tra gennaio e settembre mettono a segno +9,2% in quantità e +22,7% in valore. Il vino tricolore vede i fermi appiattiti sui volumi dello scorso anno (-0,3%), con i rossi in particolare difficoltà (-2,6% contro +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme si posizionano sotto la media per quantità (-2%) e per valore (+9,6%). Quanto ai mercati la domanda dei fermi è stabile o in leggero calo in Germania e UK, mentre calanoo le quantità vendute negli Usa (-6%) e in Svizzera (-7%); tra le piazze in positivo Giappone (+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Meglio invece i trend dei top buyer per quanto riguarda gli sparkling, che vedono gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a +5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia (+25%) e Canada (+15%). Analizzando l'export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell'anno, il segmento Dop ha realizzato poco più della metà delle vendite (8,4 milioni di ettolitri), registrando +2,2% dei volumi per un totale di 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell'export enologico italiano. Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%). .