Un western fantascientifico e 'marino' immersivo e totalizzante, tra spiritualità e viaggio fra i generi, nel quale gli invasori restano gli umani (con qualche eccezione positiva) che per lasciare una Terra ormai morente hanno bisogno di un nuovo pianeta, dove però vanno 'tranquillizzati' gli indigeni'. E' l'universo del quale ci riapre le porte James Cameron in Avatar - La via dell'acqua, primo attesissimo sequel di Avatar (2009), il più grande successo cinematografico di sempre, in arrivo con Walt Disney Company Italia il 14 dicembre, anche in 3d, in ben 1200 sale, indice di quanto gli esercenti contino su incassi che diano una svolta a una situazione ancora difficile per il settore.
Resta la garanzia del cast, che insieme ai protagonisti, Zoe Saldana e Sam Worthington, comprende, tra conferme e new entry, Sigourney Weaver (in tre ruoli), Stephen Lang, CCH Pounder, Edie Falco e Kate Winslet. Costato 250 milioni di dollari, il sequel debutterà negli Usa il 16 dicembre, con previsioni al botteghino americano di 150 milioni di dollari nel primo weekend.
Dovrebbero seguire altri tre sequel, sempre in base al successo de 'La via delll'acqua' (il terzo, già quasi pronto, costato 350 milioni di dollari, potrebbe uscire nel 2024) , puntando sempre su una realizzazione all'avanguardia nelle tecniche di realizzazione e tecnologie, dal 3d alla performance capture, spesso reinventati dallo stesso regista.
Stavolta Cameron (che ha dovuto saltare l'anteprima a Los Angeles a causa del Covid, è positivo asintomatico) riporta il pubblico, tra gioco e furore narrativo, anche in altri capisaldi del suo cinema, dal riferimento più ovvio, The Abyss, a Titanic passando per Terminator. il tutto unendo il costante messaggio ambientalista, una riflessione da più prospettive sul senso di famiglia, tra paure, conflitto, amore e passaggio di testimone; un forte senso di speranza nelle nuove generazioni, più una particolare attenzione ad arricchire la sua già impressionante gallerie di donne forti (in maniere diverse), di tutte le età.
"Sono voluto andare più a fondo nelle emozioni - ha spiegato il cineasta nella conferenza stampa internazionale in streaming - nelle dinamiche familiari e nella responsabilità di essere genitori, mostrando anche la prospettiva dei figli".
Si torna così nel lussureggiante trionfo di biodiversità di Pandora, circa 15 anni dopo i fatti del primo film, con i Na'vi guidati, nella battaglia contro gli 'invasori', dall'ex marine Jake Sully (Worthington) restato con il suo avatar fra il suo popolo d'adozione, dove insieme alla compagna Neytiri (Saldana) ha creato una famiglia composta da 4 figli. Fra questi c'è anche l'adottiva Kiri (Sigourney Weaver, che ha accettato la sfida di dare voce e movenze via performance capture a una teenager), nata dall'avatar della scienziata Grace Augustin. Quando Sully si ritrova obiettivo i del Colonnello Miles Quaritch (Lang), anche lui redivivo con i suoi migliori soldati in versione avatar, il marine e Neytiri decidono di allontanare il pericolo, portando la famiglia nel clan oceanico dei Metkayina, che vivono in simbiosi spirituale con le creature, anche gigantesche, del mare. Una nuova vita e una pace apparente, destinate a finire.
"E' importante per un sequel onorare ciò che il pubblico ha amato dell'esperienza la prima volta - ha spiegato Cameron - ma bisogna anche fargli perdere l'equilibrio, proponendo ciò che non si aspetta e qui ci sono molte sorprese nella storia". Per ora il regista ha conquistato buona parte dei critici americani (anche se non manca qualche voce contraria, che trova il sequel una ripetizione su scala più epica del primo film) e ha tra gli ammiratori un collega come Guillermo del Toro, secondo il quale in La via dell'acqua vediamo "un maestro all'apice delle sue capacità". .