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L'addio a Sinisa Mihajlovic, il cardinale Zuppi: 'Ha regalato il coraggio agli altri'


"Ciao Sinisa uno di noi", lo striscione fuori la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove si svolgono i funerali di Sinisa Mihajlovic. All'esterno della chiesa romana oltre duemila tifosi. All'arrivo del feretro è scoppiato un lungo e commosso applauso. Poco dopo alla basilica è arrivato anche il Bologna calcio, la sua ultima squadra da allenatore, guidati dal nuovo tecnico Thiago Motta e da tutta la dirigenza. Già ieri alcuni ex calciatori di Mihajlovic come Soriano e Arnautovic erano andati alla camera ardente aperta in Campidoglio.

A ridosso dell'inizio della cerimonia funebre di Sinisa Mihajlovic a Roma è arrivato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Presenti tantissime cariche dello sport italiano: dal ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi al presidente del Coni, Giovanni Malagó, passando per il numero uno della Figc, Gabriele Gravina e tanti amici come il ct della nazionale, Francesco Totti e Daniele De Rossi, Gianni Morandi e l'ex presidente Massimo Ferrero.

"Togliamo le pietre dal nostro cuore per vivere in pace con noi e gli altri": lo ha detto l'arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Maria Zuppi, in apertura della funzione funebre per Sinisa Mihajlovic, in corso a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Nell'omelia ha poi proseguito parlando della malattia che ha colpito Sinisa e di fronte alla quale "non è mai a scappato. L'ha affrontata con coraggio, dandone anche ad altri. Lo ha fatto mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova. La fragilità è una porta, non un muro". Un pensiero anche alla famiglia di Mihajlovic: "Ci stringiamo intorno a loro e a chi è legato a lui. Sinisa voleva diventare vecchio con tanti nipoti, è stato uno capace di dare un'occasione a chi non l'aveva mai avuta e vorrei che oggi sentiate l'affetto della madre Chiesa. Proprio perché è una madre non si arrenderà mai al dolore dei suoi figli. È un saluto doloroso che ci lascia increduli".