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Manovra: Assobirra, urgente bloccare l'aumento delle accise


- ROMA, 19 DIC - "Il comparto della birra, 850 grandi, medie e piccole aziende, 9 miliardi di valore complessivo generato, 118.000 dipendenti e oltre 250 milioni di investimenti solo negli ultimi 4 anni, vive con grande apprensione i lavori sulla Legge di Bilancio, in quanto rischia di dover fronteggiare un aumento insostenibile della tassazione a partire dal 1° gennaio 2023". L'allarme è lanciato da Assobirra secondo cui gli aumenti "impatteranno in modo devastante sui piani di investimento in impianti, crescita e sviluppo della filiera agricola delle aziende e che vedrebbero un aggravio fino al 30% del costo di accise nei piccoli produttori. L'emendamento 75.038 a firma Nevi, Carloni, Cerreto, Gadda - si legge in una nota - chiede di prorogare la riduzione a 2,94 euro per ettolitro di grado plato per tutti, unitamente a sconti progressivi per i piccoli birrifici con produzione annua fino a 60 mila ettolitri, misura dal costo complessivo di 12 milioni di euro. Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra rivorda che "in questi mesi è stato sviluppato un percorso importante con il Ministro Lollobrigida e tutte le forze politiche di maggioranza sulla necessità di rendere più competitivo il comparto italiano della birra in Europa, dove i principali produttori, Germania e Spagna in primis, godono di un livello di accise nettamente più sostenibile del nostro, il quale favorisce l'importazione di birra straniera in Italia, a discapito dello sviluppo del mercato interno". "La proroga sul 2023 di livelli più bassi di accise - aggiunge Pratolongo - è condivisa e sostenuta da tutte le associazioni del comparto, AssoBirra, Coldiretti e Unionbirrai, un settore unito che non chiede aiuto, ma sostegno alla crescita economica e competitiva della filiera nonché allo sviluppo di una cultura italiana delle birra sempre più apprezzata, anche all'estero. Aumentare le tasse adesso, dopo due anni di Covid e di crisi economica è un trattamento che il settore non merita nel modo più categorico.

Auspichiamo che il Governo tenga conto delle nostre reali e concrete preoccupazioni prorogando la misura per il 2023" .