– ROMA, 19 DIC – In nove ettari di vigneti e otto di uliveti una summa di storia e di stile italiano. In Umbria, non lontano dal Lago Trasimeno, Pomario è un’azienda agricola biologica-biodinamica, con frantoio, a conduzione familiare con i conti Spalletti Trivelli che da Roma ha riportato in produzione questo antro incontaminato avendo intuito nel 2004 le potenzialità di un agro-ecosistema isolato da fitti boschi e nebbia, al contempo ben esposto al sole e ventilato, con vigne vecchie mediamente di oltre 50 anni e a 500 m di altitudine. La produzione vinicola è stata presentata a Roma presso la residenza storica Villa Spalletti Trivelli, oggi hotel de charme a pochi passi dal Quirinale. Era la residenza della dama di compagnia della regina Margherita, e fin da allora la famiglia ha bene espresso una imprenditoria femminile che ora vede in cantina donne nei ruoli tecnici con l’enologo Mery Ferrara e l’agronomo Federica De Santis. “E’ un vino che nasce in vigna – sottolinea Ferrara – dove prevale l’allevamento Guyot. L’ età dei vigneti spazia da 2 a 60 anni, e anche le più vecchie, un ettaro e mezzo a Trebbiano e Malvasia, hanno una bella vigorìa.
Il bianco fa la macerazione come un rosso, il battonage viene ripetuto tutti i giorni. Una cura maniacale per una produzione che si attesta a tremila e poco più bottiglie”. Per i proprietari Giangiacomo Spalletti Trivelli e la moglie Susanna “non c’è intenzione di snaturare la vigna vecchia e al momento non sono previste altre acquisizioni. La prima annata è la 2009 e fin dall’inizio c’era l’idea di produrre vino macerato, mantenendo quindi le bucce al contatto col mosto, come peraltro piace oggi ai giovani enoappassionati. Poi lasciamo lavorare il tempo, per questo lasciamo in maturazione sei mesi in più i nostri vini”. “L’intenzione – ha sottolineato Susanna Spalletti Trivelli – era quella di fare un vino di questo territorio che ha una bella energia. Nulla di addomesticato dunque per piacere al grande pubblico ma una espressione autentica di territorio.
Non vogliamo ingannare nessuno, e in tutte le nostre attività vogliamo offrire la sostanza, non il superfluo. Siamo ‘tutto arrosto, e niente fumo’. Intanto il Muffato delle Streghe resta un vino del cuore, convinti che sappia raccontare questo territorio agricolo dove crescono anche 300 varietà di rose e nidificano tante rondini”. Tra i tanti premi conferiti dalle guide enologiche a Pomario quelli che sottolineano il buon rapporto prezzo/qualità. .