News IT

Freccero, con morte Fuscagni perdiamo storia tv


- ROMA, 30 DIC - ''Sono veramente meravigliato che nessuno abbia commemorato il grande Carlo Fuscagni come avrebbero dovuto fare. E vorrei chiudere quest'anno con un omaggio sincero e doveroso ad un grande della televisione italiana''. A dirlo all'ANSA è Carlo Freccero, storico autore e dirigente televisivo, già consigliere d'amministrazione Rai, direttore di Rai2, e prima di Italia 1, curatore della programmazione di Rete4 e molto altro.
    ''Ho conosciuto Fuscagni tra la fine del 1979 e l'inizio del 1980 quando fu chiamato dalla Rai dove lavorava, da Silvio Berlusconi per dare inizio all'avventura di Canale 5. Iniziai allora a lavorare con lui per la programmazione cinematografica.
    Dopo la morte di Angelo Guglielmi con la sua dipartita perdiamo in questo 2022 un altro grande dirigente della tv italiana. Lui e Guglielmi hanno fatto la storia della tv italiana. Sono due persone che mi hanno insegnato molto, sono la generazione dei grandi direttori di rete che ci hanno insegnato come si fa la televisione. Certo noi abbiamo fatto poi le nostre esperienze ma prima con Fuscagni ho studiato le basi essenziali: la programmazione verticale e quella orizzontale. Insomma va detto e ricordato, come mi pare pochi abbiano fatto, che nel 2023 sono morti due grandi della tv pubblica a cui, personalmente, ho anche voluto molto bene''. Spiega ancora Freccero: ''La cosa curiosa è che io Fuscagni l'ho conosciuto nella sua breve pausa alla tv commerciale, una breve stagione perchè poi lui che era uomo della tv pubblica tornò in Rai. Eppure a me, che avevo avuto offerte per spostarmi a Viale Mazzini, disse di rimanere nella tv commerciale''. Di cosa si occupava Carlo Freccero in quel momento? ''E' stato il battesimo della programmazione Fininvest. Io facevo la programmazione cinema ed avevo analizzato il catalogo Titanus per l'acquisizione, mi occupavo del cinema di Canale 5 e Canale 10. Ma allora la Rai era un'altra cosa, perchè non era divisa per generi ma per visioni della società, aveva una vocazione sociale, ogni rete rappresentava un punto di vista importante''. .