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A Pitti Uomo Martine Rose, Londra chiama Italia


(di Beatrice Campani) - FIRENZE, 12 GEN - Per il suo primo show fuori dall'Inghilterra la giovane stilista di origini anglo-giamaicane Martine Rose, ospite speciale di Pitti Uomo 103, manda in passerella negli spazi open-air della Loggia del Porcellino (che di solito ospita i banchi del mercato con accessori in pelle e souvenir) una collezione nella quale la cultura londinese incontra quella italiana, fiorentina nello specifico. "Per questo primo show fuori dall'Inghilterra - dice - ho pensato a un tributo alla cultura italiana e a Firenze. Sono molto onorata di essere qui, il mercato del Porcellino è un luogo fantastico".
    La scelta della location non-convenzionale non è certo una novità per la stilista, che spesso riflette sul senso di comunità, famiglia, sottoculture e in passato, a Londra, ha sfilato nei mercati coperti di Tottenham e in un vicolo nel quartiere di Camden. Per Firenze il primo passaggio per la giovane stilista è stato il casting, in cui ha voluto, oltre ad alcuni modelli-amici londinesi, i volti della fiorentinità: l'orafo, il barman, ma sopratutto alcuni calcianti del Calcio storico fiorentino. Il processo creativo parte invece dalla musica italiana, quella club culture Made in Italy che spopolava negli anni '80 e '90: la New wave di Bologna e la disco music dei locali storici d'Italia. Nello show Martine Rose rende omaggio a questa cultura anche nel set evocando l'ambiente dark dei locali notturni dell'epoca all'interno della loggia del Porcellino, costruita a metà del 1500. I volti dello show rappresentano la collezione, che è un mix tra i codici dello streetwear e il tailoring, guardaroba maschile e femminile, sport e formalità. L'abbigliamento tipicamente sportivo, da nuoto o corsa, incontra il mood sartoriale con pantaloni boot-cut a vita bassa, denim in 3 lavaggi con fibbie, bomber carichi di decorazioni, maglieria in lana merino. Poi giacche sono dal taglio squadrato e iper-decorate. In passerella anche la nuova scarpa realizzata con Nike: la versione Shox Mr4, con una stampa ispirata alle maglie dei portieri anni '90, e i gioielli, realizzati in collaborazione con il brand di New York fondato dall'artista Lia Lowenthal: hanno simboli e slogan femministi degli anni '60 e '70. Proprio questo mix è stato la forza del brand, fondato nel 2007, con una prima collezione di camiceria, e dal 2021 supportato con investimenti dal partner di sviluppo britannico Tomorrow. .