Gucci riparte con l’uomo dopo Alessandro Michele

Come ripartirà Gucci senza Alessandro Michele? Se lo chiedevano tutti alla vigilia della prima sfilata senza il direttore creativo che in sette anni, dal 2015, quando da perfetto sconosciuto subentrò a Frida Giannini, al novembre scorso, quando ha lasciato l’incarico, ha interpretato con la sua moda lo spirito del tempo come nessun altro. A Milano, una prima risposta, affidata al team creativo interno all’azienda, con il non facile incarico di raccogliere un’eredità pesante, quella di un creativo che per primo ha mandato in passerella il gender fluid non come stile ma come visione di vita. Un messaggio di libertà che ha raccolto intorno a sé star come Harry Styles, Jared Leto e i Maneskin. E che la maison ha scelto di portare avanti, esplorando l’idea dell’improvvisazione come forma estetica. Un concetto amplificato dall’esibizione dal vivo del trio Ceramic Dog di Marc Ribot, che ha suonato su una piattaforma circolare al centro della passerella.

 

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