– ROMA, 13 GEN – “L’istituzione delle Città 30 è il provvedimento più innovativo ed efficace per contrastare l’incidentalità sulle strade urbane, in quanto coniuga una drastica riduzione delle stragi stradali, l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, il rispetto degli impegni climatici, il miglioramento della vivibilità, oltre che una significativa fluidificazione del traffico”. A ribadirlo sono Legambiente, Fiab, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Ancma, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo- In una lettera scritta e inviata oggi al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (MIT), Matteo Salvini, le ong chiedono un incontro al Dicastero e l’apertura di tavolo di discussione sul tema. “Anche in Italia ― scrivono le associazioni ― dopo Olbia e Cesena, anche Bergamo, Torino, Bologna e solo ultima Milano, stanno avviando percorsi per diventare Città 30”.
“Con una media di 561 feriti e 7,9 vittime ogni giorno – ricordano -, 1 ogni 3 ore, gli incidenti stradali attualmente sono in Italia la prima causa di morte per i giovani, oltre a essere la prima causa di morte del lavoratore in itinere, con un costo sociale complessivo pari a 16,4 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL nazionale, secondo dati Aci-Istat 2021”.
“Moderare la velocità come previsto dalle Città 30 ― concludono le associazioni ― non rappresenta un limite alla libera e celere circolazione delle persone e delle merci, in quanto attualmente la velocità media all’interno delle città è di 29,4 km/h (secondo l’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante), scendendo fino a 7-8 km/h nelle ore di punta (secondo l’ultimo libro bianco dei trasporti di Confcommercio).
L’automobile privata non è il mezzo più veloce e affidabile nei centri urbani, solo con l’intermodalità tra i vari mezzi di trasporto, quali trasporto pubblico urbano, sharing e mobilità attiva, si potrà ottenere una riduzione del tasso di motorizzazione di cui l’Italia detiene primato europeo”. .